Percorso del Viaggio in bici - Estate 2013

dove sta pedalando Ciclomurgia??

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giovedì 29 novembre 2012

LA NATURA TI FA BELLA

Corso di cosmetica naturale e introduzione all'utilizzo dei fiori di Bach 


VORRESTI PARTECIPARE AL LABORATORIO MA IL GIORNO SETTIMANALE E L'ORARIO NON TE LO PERMETTONO??
INVIACI UNA MAIL CON LA TUA PROPOSTA  DI GIORNO E ORARIO E IL TUO NUMERO DI CELLULARE E VEDIAMO COSA SI PUO' FARE...

Quattro imperdibili incontri sulla cosmesi naturale e introduzione all'utilizzo dei fiori di Bach


Lunedì 3 dicembre

Modulo 1. Introduzione alla cosmetica,cenni storici,introduzione alla fitocosmesi e alla cosmetica naturale;introduzione all’INCI e al BioDizionario
(Si pregano i corsisti di portare con se un contenitore cosmetico-anche vuoto-su cui sia visibile la lista ingredienti)


Lunedì 10 dicembre

Modulo 2. Cosmesi naturale e fai-da-te:igiene e conservazione del prodotto,conservanti di sintesi e naturali,ingredienti cosmetici direttamente dalla dispensa!


Lunedì 17 dicembre

Modulo 3. Lezione pratica-produzione di maschere,creme viso-corpo,balsami labbra e tanto altro!


Martedì 18 dicembre

Modulo 4. L'armonia emozionale, un valido contributo alla bellezza.
Chi era Bach; principi cardine del pensiero di Bach; come funzionano i fiori di Bach; alcuni fiori utili al miglioramento dell'autostima; piccola dimostrazione pratica

durata e costi  4 MODULI
durata: 120 min a lezione
tutte le lezioni avranno inizio, improrogabilmente, alle ore 19.30
COSTO: 35 euro 

ATTENZIONE!!! I PRIMI 5 ISCRITTI PAGANO 30 EURO!!! AFFRETTATEVI! :)

IL LABORATORIO SI TERRA' PRESSO LA NOSTRA SEDE ("IL PIEDE A TERRA", Via Fra Diego Alvarez 30 a Trani)


Il laboratorio sarà tenuto dalle dott.sse Anna Dicuonzo e Carla Avveniente. 
Le iscrizioni si chiuderanno mercoledì 28 novembre, il corso è aperto ad un numero limitato di persone.
info su prenotazioni e modalità di pagamento contatti:
338.988.17.31 (Filippo)
info@ciclomurgia.com

martedì 30 ottobre 2012

Gruppo di Acquisto Solidale di Trani: un'occasione da non perdere!


Lunedì 5 novembre 2012
ore 19.45
Il Piede a Terra - via Fra' Diego Alvarez, n.30 - Trani


I Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) sono gruppi di acquisto, organizzati spontaneamente, che partono da un approccio critico al consumo.
Un gruppo d’acquisto diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti.

Solidarietà che parte dai membri del gruppo e si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, al rispetto dell’ambiente, ai popoli del sud del mondo e a coloro che - a causa della ingiusta ripartizione delle ricchezze - subiscono le conseguenze inique di questo modello di sviluppo.



Da febbraio 2012 abbiamo attivato un gruppo di acquisto solidale a Trani cercando di avvicinare i piccoli produttori dell'Alta Murgia alle famiglie tranesi.
Questa esperienza ci ha fatto capire come il Gruppo d'Acquisto poteva cambiare e migliorare e in che direzione stavamo andando. Abbiamo avuto modo di incontrare altri partecipanti a molti altri Gruppi d'Acquisto locali e, grazie a questi incontri, abbiamo stretto nuove "alleanze" che ci permetteranno di attivare un meccanismo di "scambio" tra i produttori del nostro gruppo d'acquisto e i loro produttori. Grazie a queste relazioni, potremo arricchire il nostro paniere di beni ed abbattere i costi di alcuni prodotti, primi fra tutti quelli ortofrutticoli.

Vi aspettiamo allora lunedì 5 novembre alle ore 19.45 presso la sede della nostra Associazione, Il Piede a Terra.



mercoledì 10 ottobre 2012

Disperato bisogno di Murgia!

Vi mancavano le nostre escursioni?

Stiamo organizzando un week end a pedali per chiudere la stagione con effetti speciali, ma c'è bisogno ancora di qualche giorno per ricevere le ultime informazioni per offrirvi sempre il meglio - come sempre!!
Intanto perchè non allenare la gambetta con una escursione Disperata ma non troppo?! 

Eh già, vi proponiamo il percorso che ci porterà un passo più vicini al cielo, nel punto più alto della Murgia, Torre disperata.

Località di partenza-arrivo: Stazione Ferroviaria di Poggiorsini

Orario di partenza: 10.30

Distanza: km 27

Livello di difficoltà: medio

Orario di rientro: 16,30

Fondo: Sterrato 80%

Dislivello: 230 mt

Itinerario: Stazione Ferroviaria di Poggiorsini " Torre Disperata" Stazione Ferroviaria di Poggiorsini

Percorso quasi totalmente su sterrato; saliremo l’altopiano fino a  Torre Disperata (non abbiate paura della toponomastica del luogo!).
L’itinerario si divide sostanzialmente in due parti, la prima caratterizzata da due salitelle (abbiamo selezionato un percorso caratterizzato da salite impegnative ma brevi, in modo che chi non vuol pedalare può scendere e superare a piedi l'ascesa).
Tutta la seconda parte della pedalata, dopo il pranzetto in natura, sarà in discesa e la percorreremo accarezzati dal piacevole venticello primaverile.
Sul percorso incontreremo: Masseria Povera Vita,  Masseria Taverna Nuova e Masseria Trullo di Sotto.
P.S.: quest'escursione è sponsorizzata dall'Ente Parco Nazionale dell'Alta Murgia

Dunque, domenica 14 ottobre, appuntamento alle 10,30 al nostro CicloNoleggio di Poggiorsini, presso il Roxy Bar (adiacente la Stazione Ferroviaria).

Quota individuale:20 euro!!! 
La quota invidividuale comprende:
-noleggio bicicletta e caschetto di sicurezza ( BOTTECCHIA fX 510/fx 520)
- guida escursionistica-ambientale e aiuto guida;
-assicurazione;
-colazione e pranzo al sacco (se non fate colazione potete prendere un gelato e/o caffè al ritorno dall'escursione)
Per prenotare occorre versare una anticipo di 10 euro, entro le 12,00 di venerdì , ed attendere la mail di conferma che riceverete entro le 16,00. [se l'escursione dovesse saltare per mancato raggiungimento del numero minimo di iscritti vi restituiremo tramite bonifico l'acconto...per chi avesse optato per il pagamento online tramite paypal, l'euro in + non sarà restituito]

Il pagamento potrà essere effettuato attraverso una delle seguenti modalità :

    Pagamento  online :(sul nostro sito  www.ciclomurgia.com  ) attraverso il pulsante paypal (nella causale del pagamento indicare "ciclo escursione 14 OTTOBRE")[se utilizzate questa modalità di pagamento dovete aggiungere 1 euro alla quota individuale]

    Pagamento in contanti : presso la nostra sede, “IL PIEDE A TERRA” (indirizzo in fondo alla mail) : martedì pomeriggio dalle 17.30 alle 19,30 o mercoledì sera dalle 20.00 in poi

    Pagamento con bonifico bancario 8 (SOLO PER GIà TESSERATI CICLOMURGIA)


Beneficiario:
Associazione Ra-Dici
 BANCO DI NAPOLI  Filiale TRANI 02  
IBAN : IT67I0101041722100000003492
(nella causale del pagamento indicare "ciclo escursione 14 ottobre")

lunedì 24 settembre 2012

Solo dal tuo respiro


Eri appena tornato dalla settimana di lavoro a Berlino ed io ero  lì, sotto casa tua, nello stesso posto dove c’eravamo lasciati sette giorni prima …. ti stavo aspettando.
Davanti al portone scambiasti due chiacchiere con il panettiere ed io alle tue spalle, in disparte,  ascoltavo in silenzio. Erano giorni che speravo, incapace di darmi una mossa, bloccata da un ignavia “forzata”, lasciavo che il cielo così mutevole di settembre, mi versasse addosso secchi di pioggia per poi riprendersela, in combutta col sole; avrei voluto evaporare con quella stessa acqua, svanire in una bolla gassosa e trasparente e salire, salire, salire perdendo prima la forma, poi la coesione delle parti e infine  l’essenza stessa della mia materia, per rientrare nel ciclo degli elementi e poter  convincere me stessa  che almeno in quel modo sarei servita a qualcosa.
  Poi, finalmente, andammo via senza esitazioni.
Via dell’Amba Aradam al tramonto  è  un formicaio “drogato” di macchine, formiche ribelli guidate da conducenti all’improvviso dimentichi della servile, quotidiana, sottomissione al capo ufficio, e pronti a sfogare tra di loro, l’uno contro l’altro: noia, frustrazioni e ansie accumulate in ore e ore di lavoro.  Su di me sento l’aria fredda autunnale miscelata al calore dei motori mentre una cappa di fumo cambia i colori a tutto, uniformando ciò che per natura ha bisogno della diversità per sopravvivere: pini, querce, olmi, siepi di lauro tutti dello stesso verde spento, triste come tutte quelle facce sole, strette nella doppia gabbia : la ridicola scatola di ferro  a quattro ruote nelle quale sono rinchiusi e, fuori, il coacervo di veicoli destinati all’immobilità eterna dalla mancanza di spazi per poter fuggire.
Nonostante i pensieri che ci frullano in testa, la volontaria carcerazione di quegli automobilisti ci rende felici; poiché tutto su questa terra si misura rispetto al suo contrario, ed è proprio nell’accostamento al suo opposto che ogni cosa esalta le sue qualità, io, sfrecciando a fianco di una fila di vetture in coda, sento raddoppiare la percezione della mia velocità, tu, zigzagando, hai la sensazione di lanciare un guanto di sfida in faccia alla stupidità umana di chi le guida, e ciò aumentava la stima che hai di te stesso, della tue capacità critiche di giudizio.
Mi sento sicura con te, sento che è il tuo occhio a guidarmi, e mi lascio trasportare dalle tue mani che mi indicano le traiettorie e i percorsi più veloci da seguire, mentre un movimento ciclico, incessante, ci lega.
Nelle tue cuffie Billie Holiday, una colonna sonora capace  di creare il surreale, la sua voce riesce quasi a rendere affascinante lo schizzofrenico  quadro metropolitano che ci si prospetta innanzi, come uno chef esperto sa cambiare la misura delle proporzioni tra dolce e salato per far si che nella  nuova pietanza nasca il sapore più sublime e ricercato. Loro in macchina, fermi, nascosti e soli tra i vetri sporchi, sguardi “incoscienti” incapaci d’incrociarsi, noi, in strada come in una sala cinematografica a doppio schermo, uno a destra e l’altro a sinistra; possiamo rallentare dove ci pare, liberi di decidere velocità e durata della pellicola; al cinema, fermo davanti ad uno schermo, immagini in movimento ti raccontano una storia, qui sei tu che ti muovi osservando ciò che accade, contemporaneamente spettatore e protagonista del racconto che ti gira intorno.
Ecco il fioraio dell’angolo di via Carlo Felice con il quale ogni tanto la sera ti fermi a chiacchierare prima di rincasare, sta pulendo dalle foglie gli steli delle rose gialle; il vigile di porta maggiore con un occhio al culo della ragazza che attraversa sulle strisce e l’altro a te, che, come ogni giorno, passi infischiandotene  del semaforo rosso; i tranvieri fuori dal deposito dell’ Atac, all’inizio della Prenestina, aspettano l’arrivo del 14, del 5 e del 16 per dare il cambio alla guida  ai rispettivi colleghi; più avanti il “baretto” della “Sora Dina”, identico dal dopoguerra ad oggi, dove la stessa Dina, servendo cappuccini, napoletane, sfogliatelle e caffè al vetro, sembra giocare alle tre carte spostando piattini e tazzine ad una velocità da prestigiatrice; Massimo tira su la serranda della pizzeria e ci saluta con un “bella zi’!!” alla romana, ma con l’accento sardo; mentre, dall’altro lato, sul marciapiede di sinistra, attacchini affiggono i pezzi di un 6x3 come se stessero completando un puzzle, un bambino piange accanto al nonno perché gli è sfuggito di mano il palloncino pieno d’elio e due  indiane, in abiti tradizionali dai colori sgargianti, chiacchierano fuori dal negozietto famoso perché aperto fino a tardi con la  Peroni ad 1 euro.
Il cancello con l’insegna “ciclofficina popolare” ci si apre innanzi come traguardo di una corsa della quale alla partenza non conoscevo né il percorso né l’arrivo.
Di lì a poco mi stavi toccando come non l’avevi mai fatto, con delicatezza, quasi avessi paura di graffiarmi,  sentivo il calore delle tue mani e quella  calma perfettamente consequenziale alla forza con la quale mi avevi presa fino a dieci minuti prima; sentirti prima su di me ed ora al mio fianco mi dava il piacere del riposo dopo l’amore, la gioia e il ricordo di momenti che hai la certezza rivivrai presto.
Il tuo respiro prima affannato, poi tranquillo, aveva la frequenza di chi era in vena di silenziose confidenze, ma quando ci vogliono troppe parole per esprimere un concetto, un sentimento o una semplice emozione, significa che è il momento di tacere,  è meglio restar zitti ad ascoltare il respiro e lasciare che sia lui a raccontare tutto ciò che non si può dire, tutte quelle cose  che nessuno ha mai scritto. Tu non avresti potuto sentire il mio, perché un pezzo di ferro, con due ruote, due pedali una sella e un manubrio non ha polmoni, io però, tra quattro pareti, in un mondo di bulloni, seghe circolari, trapani a colonna e chiavi inglesi, potevo ascoltare il tuo, e mentre mi guardavi sapevo quello che stavi pensando.







mercoledì 12 settembre 2012

Donne sull'orlo di un viaggio in bicicletta

Come avevamo anticipato ad alcuni di voi, ecco il viaggio in tandem visto con gli occhi di Marinella! ;)


Metti che arrivi a trent'anni e ancora non hai capito bene che cosa vuoi fare nella vita.
Metti che, incidentalmente, qualche anno fa ti sei laureata e hai lasciato il lavoro che già avevi e aggiungi pure che in un caos di porte aperte, chiuse, murate, spalancate o scardinate, incontri chi le idee le ha abbastanza chiare, o per lo meno di chiaro ha l'unica cosa che ti interessa veramente: non fermarsi mai!
Subito pensi che sia la persona giusta al momento giusto e con lo spirito giusto, ma ciò che più ti colpisce è che, per questo continuo movimento, questa persona abbia pensato bene di usare la bicicletta.
E' la tua dimensione, così lontana dalla frenesia della vita auto-ufficio-auto-casa-doccia-uscire e ricominciare, ma neanche completamente sbilanciata sul vivere lento, seppur affascinante, del viandante, che tuttavia non riesce ad assecondare i moti inquieti del tuo animo.


La bicicletta, si.
Sembra perfetta e chissà quante ore passerai a pensare al simbolismo ad essa legata, così tante che alla fine ti convincerai che la biciletta è donna.
Ma non scherziamo proprio! La biciletta è l'emblema della femminilità (e del femminismo?), altrimenti perchè l'avrebbero chiamata "ciclo"?!
E' femmina, donna e femminissima: infiniti modelli, tipologie e utilizzi, chiunque vada a comprarsene una arriva dal negoziante con la convinzione di sapere esattamente ciò di cui ha bisogno, ad esempio, la bici da corsa così agile e leggera, ma poi finisce che esce dal negozio con la trekking, massiccia ed aggressiva, o con la city bike, perchè alla fine, si sa, è l'eleganza che conta.
Allo stesso modo, l'uomo pensa che la donna della sua vita debba avere caratteristiche ben precise, e ne è proprio convinto, ma poi la donna che in un attimo riesce a riorganizzare l'allocazione di tutti i suoi organi interni con un semplice sguardo è una, ed è sempre quella che non si aspetta.
E vogliamo parlare del fatto che quando tutto sembra perfetto, assolutamente a posto, settato, revisionato fino all'ultimo cavetto ecco che lei riesce a tirare fuori il capriccio inaspettato, il problema meccanico di cui non si riesce a venirne a capo (sulla spiegazione, arrendiamoci in partenza!!) se non dopo ore e ore di tentativi, consulti, sostituzioni eccetera eccetera?!
E se non fosse donna, come lo spieghi che con le il tuo rapporto risulta sempre un pò complicato? Lo sai bene, le donne, tra loro, si devono studiare un pò per poi diventare amiche per sempre!

Io e la biciletta siamo amiche da sempre. Ne ho cambiate tante, più per forza di cose (sono cresciuta, me l'hanno rubata, l''auto che mi ha investita, l'ha distrutta, l'ho lasciata in qualche città dove ho vissuto per un pò...) che per scelta, ma diciamo che sono riuscita ad elevarmi al rapporto spirituale tra me e lei piuttosto che all'oggetto in sè. E allora, che bicicletta sia!


E la persona che ho incontrato -di cui sopra-, vai a vedere, ha un progettino di turismo sostenibile proprio nella mia e nella sua terra, quella dove sono tornata quasi tre anni fa che un pò amo e un pò odio, un pò mi accoglie e un pò mi rifiuta, però, perchè non provarci?



Rimescolo in fretta le carte ed eccomi, anima e gambette toniche, in questa nuova avventura, tutto l'anno a lavorare per il territorio, per l'ambiente, per la città, per le persone e per il sorriso!


E mentre pedali a destra e a manca tutto l'anno capisci che la bici può portarti davvero dappertutto, e che nessun luogo ti conquisterà più se tu non lo avrai conquistato con le tue gambe.



Il viaggio, diventa il Viaggio, la vacanza comincia appena varcata la soglia di casa, sui pedali, al primo soffio di vento sul viso.
E guarda che non devi aspettare quella vocina dentro di te che ti richiama all'ordine e ti dice che devi riprendere in mano la tua vita, rivendicare la tua libertà, dimostrare la tua forza, indipendenza, e tutte quelle cose là, nè tantomento è proprio indispensabile organizzare il viaggio della vita solo donne che noi-non-abbiamo-bisogno-di-nessuno, credi a me, ogni tanto un uomo è utile e necessario, e comunque, dopo una certa, il rischio effetto viaggio "Desperate huosewives" è dietro l'angolo.
Comunque, fai come vuoi, io ti posso dire come ho fatto io.
E nella fattispecie mi sono dotata di:

- tandem;
- carrello monoruota da attaccare al tandem;
- borse da viaggio super tecniche e super impermeabili;
- tenda da campeggio ultralight;
- fornellino da campeggio e gavetta;
- fidanzato multitasking ed iperattivo.

Alla luce di una bilancio pro e contro post viaggio, questa dotazione si è rivelata vincente.

Il tandem ha risolto il problema del viaggiare in due con due bici: se avete ritmi diversi, rischi di farti la vacanza da sola e di incontrare il tuo compagno o la tua compagna di viaggio solo per litigare sul quando e dove fermarsi, dove mangiare, dove dormire etc etc... Insomma, se non viaggi in gruppo o in solitaria, buttati sul tandem!

Il carrello monoruota, è vero, darà al tandem l'aspetto di un cicloarticolato, oltrechè lo renderà pesantissimo ed impossibile da gestire nelle manovre di parcheggio ed affini, (ma a questo ci penserà il fidanzato multitasking), ma dovunque arriverai, ti basterà staccare il carrello per avere la tua bici scarica e pronta all'uso. Ah si, e ti farà andare velocissima in discesa... se vuoi un consiglio, regola bene i freni prima della partenza!
Le borse da viaggio super tecniche faranno si che le staccherai dalla bici in un solo gesto, senza lacci, corde ed elastici inutili e ti salveranno quelle tre magliette che ti devono bastare per un mese quel giorno che sembrerà di aver fatto arrabbiare talmente tanto l'inquilino del piano di sopra, che invece di mandarti una semplice pioggia, avrà deciso di lanciarti secchiate d'acqua per ore ed ore.
Tenda da campeggio ultralight: devo spiegarti perchè è meglio di una tenda pesantissima?!
Fornellino da campeggio e gavetta: se hai deciso di viaggiare per un mese, mettiti l'anima in pace, ristoranti, trattorie ed osterie saranno parole bandite dal tuo vocabolario, a meno che tu non sia la sorella gemella di Paris o abbia un vitalizio garantito perchè vanti nel tuo cv un giorno in Parlamento...
Findanzato iperattivo e multitasking. Qui l'analisi costi/benefici è molto più complessa di quel che sembra.


Innanzitutto, quando vai ad acquistarlo, leggi bene l'etichetta: deve assolutamente saper fare qualsiasi tipo di riparazione alla bicicletta (permettimi una digressione: la bicicletta è talmente donna che riesce a convincere qualsiasi uomo di poter imparare tutti i segreti della sua meccanica fino a riuscire a smontarla completamente e rimontarla in cinque minuti.... peccato che poi ci sarà sempre, nel montaggio, quell'inspiegabile dettaglio che gli farà perdere due ore e dieci anni di vita... sempre meglio però di perderli tu, quindi, lascia fare a lui!!! Tu però ricordati di avere con te sempre qualcosa da leggere); deve saper usare tutti quei programmini per tracciare percorsi e profili altimetrici, e poi deve anche mostrarteli (non fare l'errore di fidarti ciecamente perchè ne va della tua incolumità!); deve saper campare con tre magliette (e lavarsele da solo), ma anche essere convinto che un paio di mutande non saranno sufficienti per un mese di vacanza; deve pensare a mettere nel bagaglio tutte quelle cose indispensabili a cui tu non pensi affatto ma che se non avessi con te in viaggio saresti spacciata (torcia, coltellino, catarifrangenti...), deve svegliarsi prima di te per spronarti a partire e per scacciare dalla tua testa quel pensiero che alle 6.00 del mattino quatto quatto si insinua e che più o meno risuona come "ma chi me lo ha fatto fare?!?";


deve saperti infondere fiducia e tranquillità perchè quando deciderete (e data la tua non-parentela con qualche famosa ereditiera, immagino dovrà accadere abbastanza spesso) di fare free-camping dovrà essere capace di allontanare tutti i cattivi pensieri infantili (orchi cattivi, lupi, orsi & co.) che potrebbero, casomai, assalirti. Le controindicazioni a siffatta specie di compagno di viaggio sono facilmente deducibili e faranno prepotentemente capolino tutte quelle volte in cui avrai pedalato 60 km, sarai distrutta e lui ti dirà che ne mancano solo 30, (e comunque alla fine del viaggio ancora non avrai capito con chi avesse appuntamento e perchè aveva tutta sta fretta) o quelle volte che sbaglierete strada perchè non ha voluto chiedere informazioni prima, o anche quando ti dirà che stai trascurando la tua femminilità, ma poi inscenerà una tragedia degna di Sofocle perchè sei stata in bagno un'ora e state ritardando la partenza (e ancora ti chiederai: "ma ritardo rispetto a cosa?!").
Comunque per prevenire tali controindicazioni ti consiglio di ricordargli, ogni tanto, che non sei un'automa e che quella che state facendo, c'è gente che la chiama vacanza.

Se tieni duro, alla fine ti ritroverai ad aver fatto 1200 km e non penserai che sarà l'ultima cosa che avrai fatto nella tua vita insieme al tuo compagno di viaggio.

 
Se tutto filerà liscio, una volta a casa ripenserai al fatto che avrai attraversato le dolomiti bellunesi -con tanto di dolomitico passo-, il lago di Garda; il famigerato "dito" della Corsica e tutta la sua costa orientale, la Sardegna in tutta la sua lunghezza ed anche, dopo infinite combinazioni di treni regionali, 110 km tra Basilicata e Puglia che ti riporteranno finalmente a casa; ripenserai al fatto che avrai dormito in 24 luoghi diversi, tra cui un peschereccio,

e che quando sarai a casa ti mancherà la familiarità con quella piccolissima tenda e quel rito ormai automatico di montarla a sera e smontarla al mattino presto.
Sorriderai al pensiero dei tuoi vestiti lavati, mai asciugati in tempo e per questo sempre rocambolescamente legati a qualche parte della bici o del carrello perchè il vento faccia la sua parte.
Farai fatica a riabituarti ai ritmi della vita di tutti i giorni, ma se proprio vorrai riprovare quelle emozioni per un attimo, potrai sempre rileggerti le pagine che strada facendo, di giorno in giorno, scrivevate sul vostro diario virtuale.







ps. il fidanzato multitasking si chiama Filippo Tito!




venerdì 31 agosto 2012

L'arrivo

Con qualche giorno di ritardo vi comunichiamo che il 28 Agosto alle 20,00 siamo tornati nella nostra amata Trani, passando dalla nostra amata murgia....
Ma com'è andata l'ultima tappa??Tutto secondo i piani.
Lunedì 27 Agosto siamo arrivati in serata a Melfi dove grazie al Gruppo Scout Melfi I abbiamo avuto un tetto sopra la testa per riposare nella fresca notte lucana; la base scout, dove ci hanno ospitato  era al centro, vicinissima alla città vecchia, a due passi dalla trattoria nella quale ci siamo "tolti le pieghe",  come si suol dire (finalmente a prezzi onesti...Evviva la Basilicata!!).
Doveroso è per noi ringraziare anche Nicola del Gruppo Scout del Melfi II per il supporto e l'accoglienza.
La mattina del 28 Agosto siamo partiti molto presto per Spinazzola, che abbiamo raggiunto, dopo 50 km di pedalata, intorno alle 12,00 ( anche qui vento contrario...che te lo dico a fare?!?).
Il mitico Vincenzone, compagno di tante avventure montanare, accompagnato da Marco (writer della vecchia scuola, detto Kone) ci hanno raggiunto da Trani in macchina e, per sostenerci negli ultimi kilomentri, hanno caricato a bordo, come previsto,  il nostro bagaglio, in modo da farci viaggiare scarichi da Spinazzola a Trani.
Che emezione rivedere i volti di chi sappiamo che a distanza ha seguito il nostro viaggio e che bello rivedere la brulla e dorata murgia di fine estate.
Ripartiti Vincenzone e Marco, Io, Mary e Piripicchio, considerando le alte temperature, abbiamo deciso di schiacciare un sonnellino all'ombra sulle panchine della piazza principale di Spinazzola, per riprendere il viaggio intorno alle 16,00.
Un pugno allo stomaco ce l'ha dato la vista del Bosco di Acquatetta post incendio ( che possa andare a fuoco anche la casa del piromane o dei piromani che hanno fatto tutto ciò!!).
Il resto della pedalata verso Castel del Monte è stato condita da un crescendo di propositi per la serata: facciamo questo, facciamo quello, andiamo andiamo lì a salutare tizio e caio, poi mangiamo quest'altro....etc etc; in realtà, arrivati a Trani, nelle nostre testoline c'era solo IL MORBIDO LETTO DI CASA che ci aspettava...e così fu!
In questi giorni aspettatevi un altro post, ci sono ancora cose che non vi abbiamo raccontato...
La stagione autunnale di CicloMurgia sta per iniziare!!!tenetevi pronti, riscaldate i vostri muscoli e i vostri cuori, la murgia vi attende...e non solo!


Nella piazza principale di Melfi

Spinazzola

Lì in fondo....il costone murgiano!!
 
Nella murgia selvaggia

lunedì 27 agosto 2012

Stiamo arrivando

Rieccoci dopo due giorni. Arrivati a Civitavecchia abbiamo preso il regionale per Roma dove ci siamo fermati ricontrando vecchi amici. Stamattina alle 8,27 armati di santa pazienza abbiamo iniziato la prima parte del viaggio di ritorno...da Roma  a Melfi in regionale, con 4 cambi e tanto cattivo sangue...( le ferrovie dello stato sono un terno a Lotto e può capitare che il treno che parte da Roma, con il servizio di trasporto bici, in raltá nn abbia alcun vagone per il trasporto delle bici e che il capotreno dopo aver tentato di scaricare la colpa su di te e dopo aver capito di aver di fronte uno che nn si fa prendere in giro, giochi a scarica barile dando la colpa ad altri reparti delle fs e dicendo che nn vuole prendersi la responsabilità di caricare la bici sul treno fuori dagli appositi spazi....) ovvio che siamo riusciti a caricarla utilizzando la classica tecnica del buon viso a cattivo gioco :" signor capotreno, noi lo sappiamo che la colpa nn è la sua, bensí di tagli che l' azienda opera ai danni del servizio, ma si metta una mano sul cuore, come facciamo a tornare a casa?" Insomma un misto di pietismo, relismo e paraculismo per nn dirgli " cazzo facci entrare sto tandem nel treno perchè abbiamo pagato il biglietto e il problema nn è il nostro!!"
Naturalmente questa storia si è ripetuta per tutti i treni tranne che per l' ultimo, il potenza-melfi che in questo momento ci sta portando a destinazione.
Stanotte (ormai ieri notte) ci accamperemo in quel di Melfi  forse festeggeremo l' ultima tappa che domani ci porterà a Trani con una cena in trattoria (cosa che nn abbiamo mai fatto durante questo mese).
Domani (oggi) quindi, pedalata da Melfi a Trani passando per i territori della nostra amata murgia (Spinazzola, Poggiorsini, Corato o Andria)....questa volta il prode vincenzone ci verrà in soccorso dalle parti di spinazzola facendoci da ammiraglia e caricandosi il bagaglio in modo da farci pedalare gli ultimi 50 kilometri scarichi di un inutile fardello...a domani...

venerdì 24 agosto 2012

I luoghi dell'anima...


La pausa al campeggio sul passo Genna Silana è stata piacevolissima soprattuto grazie ad Andrea, che, con grande passione ci ha raccontato il suo territorio. Il parco  del gennargentu meriterà sicuramente una visita in futuro, con le infinite possibilità di escursioni che offre... ma alle 17.30 abbiamo dovuto lasciarlo alle nostre spalle e ci siamo avviati verso la meritata discesa...
da paurissima!! (a breve sul nostro canale di youtube caricheremo un video in merito e poi lo linkeremo qui sul blog) ci siamo fermati in quel di Lotzorai, anche perché era a pochissimo da Tortolì e si stava facendo buio. Come premio per gli 80 km giornalieri ci siamo concessi una notte in campeggio, la prima ed ultima da quando siamo in Sardegna. Il giorno successivo, il 23simo di viaggio, ci siamo diretti verso localitá San Vito, pronti all' ultima tappa (San Vito - Cagliari) prima del traghetto del rientro.
Lungo il pallosissimo tragitto, almeno per la prima parte, sulla nuova statale 125, ci siamo fermati a sbollire in una piccola cittadina dell' interno: Tertenia.
Intorno alle 13,30 la scena era quella classica della "controra" nostrana pugliese o se preferite dell' ora prevista per il duello a fuoco nei film western..insomma, nell' unica piazzetta del paese, c'eravamo solo io, Mary e Piripicchio parcheggiato all'ombra.
Noi eravamo sdraiati su due panchine, protetti da una palma. Nonostante cio l' aria era così calda da bruciare la pelle anche se il sole nn ci batteva su. Dopo aver aspettato che si riaprissero i negozi, abbiamo dato un seraggio al Movimento Centrale di Piripicchio ( questa é roba per tecnici) e, mentre stavamo lì lì per ripartire,  a Mary gli vien voglia di un caffè ed io mi faccio venir voglia di un latte e menta. Mary entra nel primo bar e sceglie proprio quello giusto...Partiamo col dire che il setting è anni 50 ( c'é anche la cabina del telefono pubblico vintage), il proprietario attempato come tutti i clienti sfoggia un sorriso smagliante e occhi blu come il
mare sardo, alla tv danno un film di Lino Banfi, e al banco ci sono personaggi degni di una canzone di De André; uno in particolare: barba bianca lunghissima, capelli lunghi con cappoletta da marinaio, maglietta a righe orizzontali bianca e nera, pantalone stretto e stivale di pelle nera a punta....io dico che assomigliava a un "Marx  Sardo", Mary l'ha subito battezzato il suo " Capitan Findus"!
Tutti parlano un idioma a noi incomprensibile se nn fosse altro per la velocitá dell' eloquio;
noi attacchiamo bottone con il proprietario  che ci spiega, tra le altre cose,  che la sua famiglia sono 4 generazioni che si avvicenda alla gestione del bar per un totale di 110 ANNI!!!
Possiamo affermare, senza poter essere smentiti, che questo é un pasoliniano "luogo dell'anima" (Felice tu avresti condiviso sicuramente) ed è l' incontro con questi uomini e con questi luoghi che dá valore ad un viaggio e alla vita.
Ripartiti verso San Vito abbiamo deciso di fermarci poco prima, a Villaputzu e più precisamente alla sua marina, Porto Corallo, dove ci era stato detto che un camper- stop avrebbe potuto accoglierci, anche se Piripicchio nn è un camper ;)))  e così é stato!!
Dopo una notte in pieno relax, stamattina, ci siamo svegliati alle 6,00 ( come nostra consuetudine ormai) e abbiamo pedalato per 75 km dei quali 25 in salita, 10 in discesa e il resto ( verso Cagliari) su un inferno di strada piatta a scorrimento veloce, con raffiche di vento bollente contrario (nella mia vita da ciclista avrò avuto il vento in poppa 2 volte in tutto)....nonostante questo abbiamo conquistato Cagliari alle 13,00 girato la cittá fino in cima (Cagliari si sviluppa in verticale) e in questo momento scriviamo dal traghetto che ci sta portando a Civitavecchia....

Il nostro "luogo dell'anima"

Piripicchio nei vicoli di Cagliari






This is love!





mercoledì 22 agosto 2012

La paura fa 40!

Dalla piazzola di un supermarket al cuore del Parco Nazionale del Gennargentu, il passo è breve, anzi non proprio, è a 1017 mt sul livello del mare... ma procediamo con ordine.
Ieri dopo aver trascorso 3  ore al mare, a Cala Ginepro, ci Siamo diretti ad Orosei. Arrivati lì intorno alle 7 ci siamo resi conto che era ormai troppo tardi per poter tentare la salita a Dorgali e quindi abbiamo chiesto ad un ciclista informazioni su dove poterci accampare gratuitamente ;)) ... Detto fatto, c'è stato indicata la località Osalla, a 3 km da Orosei, dove  all' Osalla Beach Garden, ci hanno consentito di piazzare la nostra tenda in una pinetina-parcheggio per le auto, un  posto tranquillissimo, molto più tranquillo di tanti campeggi, i bagni sempre aperti e le docce a gettoni hanno aggiunto alla location tutti i comfort di cui avevamo bisogno, meglio non ci poteva andare. Stamattina alzataccia alle 5,30, partenza per Dorgali intorno alle 6,30. 20 km in salita per poi affrontare da dorgali, i successivi venti fino al passo.
E tornando all'inizio di questo post, é proprio da qui che vi stiamo scrivendo, dal campeggio su a passo Silana, 1017 metri di altezza, il campeggio più alto di tutta la Sardegna. È ovvio che se siamo qui, significa che ci siamo saliti in bicicletta, abbiamo pedalato da zero metri a 1000 in una mattinata, 45 km di salita costante , venti dei quali (da Dorgali a passo Silano) su una strada panoramica dai paesaggi mozzafiato.
A Dorgali, a metà strada quindi, ci siamo resi conto che saremo arrivati in vetta nelle ore più calde della giornata ( le previsioni dicono che  oggi faranno 40 gradi) abbiamo deciso quindi di sforare il nostro budget quotidiano e di investire i nostri soldi nell'acquisto di due fantastici capellini....Ebbene si, solo oggi, dopo 22 giorni di viaggio ci rendiamo conto che non ci siamo portati capelli per proteggerci dal sole...cose che capitano...
Qui in vetta, Andrea, il gentilissimo proprietario del campeggio c'ha concesso di pranzare all' ombra, usufruendo anche della sua cucina quando la bomboletta del nostro fornellino è finita sul piú bello....succede sempre così!!!
Ora aspettiamo che il sole cali e poi ci avviamo verso Tortoli, di nuovo al mare, 40 chilometri... di discesa questa volta!!




Parco Nazionale del Gennargentu

Pranzo in vetta (Passo Silana)




Vista panoramica Parco Nazionale Gennargentu

Vista panoramica Parco Nazionale Gennargentu





Andrea: gestore del campeggio più alto di Sardegna


lunedì 20 agosto 2012

Le cose semplici...

Basta poco per essere felici: due alberelli che ti fanno ombra nella settimana che dicono essere la piú calda dell'estate, la tua bici appoggiata al tronco, mentre tu dondoli sull'amaca da viaggio che hai appena montato, guardando il mare cristallino della sardegna....l'unico modo per vincere la crisi é riscoprire il valore di ciò che nn costa nulla.
C'eravamo lasciati sulla strada per Bonifacio, beh, inutile specificare che l'abbiamo raggiunta, meno inutile forse sarà consigliarvi di andarla a visitate...se non ci siete già stati....un connubio stupendo tra questa insenatura che pare scavata nella friabile pietra dell'alta costa e la maestria costruttiva ed artistica dell'uomo, che é stato capace di arroccare una stupenda cittadina fortificata sulla cima della scogliera, a protezione del porto in basso. Tutto ti da di piratesco, l'atmosfera è piú "onesta" di quella di Porto Vecchio, certo,  anche qui, la ricchezza di yatcht da milioni di euro, grossi quanto traghetti , con la servitú a bordo che lucida continuamente ogni pomello di ottone é sotto gli occhi di tutti ( la sera sembra di essere allo zoo con i miliardari che cenano sulle barche ormeggiate e la gente che passeggia sul pontile e li fotografa), ma il fatto che la cittá vecchia sia staccata dal porto e che per raggiungerla devi salire "a piedi" fino a farti venire il fiatone, l'ha preservata forse dalla sfrenatissima ed eccessiva movida di altri posti. È così, dopo una scarpinata notturna per raggiungere la cittá vecchia, io e mary ci siamo trovati d'avanti ad uno spettacolo mozzafiato: dal belvedere che dá sul mare aperto, il nero della notte faceva da sfondo monocromo ad un enorme veliero, forse troppo grande per entrare in porto e quindi ancorato sotto un cielo infinito di stelle, e illuminato fino alla piú alta punta di ciascuno dei suoi tre alberi, da centinaia di lucine che, tutte insieme, creavano un bagliore diffuso intorno al veliero in grado di disegnarne il profilo sulla calma e oscura superfice dell'acqua. Un "quadro" che la fotocamera del mio cell non é stato in grado di immortalare, e che solo ai nostri occhi é riuscito a sfoggiare tutto il suo romantico splendore.
Abbiamo passeggiato nelle strette vie dell'antico borgo medievale, scoprendo tra la chiesa antica e i piccoli ristorantini colorati ed ammiccanti, la "solita" piazzetta con il campetto per le bocce. Anche questa sera la tensione era palpabile, si sfidavano giovani tanto sfrontati da pensare di poterla spuntare contro veterani (i genitori?!) che all'ultimo colpo piazzano il tiro millimetrico che spariglia tutto regalandogli la vittoria e lasciando, sul campo, lezioni di stile.
Il giorno dopo Bonifacio ci ha riservato l'ultima sorpresa mentre il nostro traghetto usciva dal porto:una cornice indimenticabile al nostro arrivederci alla Corsica, che subito voltate le spalle è diventato un "bentrovata Sardegna"!
Le coste sarde, infatti appaiono subito alla vista e si impongono con meravigliosi riflessi rosa dati dai blocchi di granito modellati dal vento e dall'acqua.
Questo spettacolo è stato ancora più visibile quando, una volta  a terra, siamo andati a Capo Testa, la punta piú a nord della sardegna.
Inutile dire quanto limpida e turchese sia l'acqua che bagna queste coste...
Dopo aver passato alcune ore a bagno a capo testa e aver provato la birra simbolo della sardegna (spiacenti, ma Ichnusa non riuscirà a soppiantare la nostra amata Pietra!), siamo partiti alla volta di Portisco, a due passi dalle coste più gossippate dell'estate, che noi abbiawmo chiaramente evitato (non si sa mai la prossima settimana ci saremmo potuti ritrovare su qualche copertina scandalistica...)
A portisco la "piccola", ma inspiegabilmente capillarmente distribuita su tutto il territorio nazionale, famiglia di marinella, ha i suoi emissari: zio nicola e zia franca che hanno accolto nella loro casetta al mare questi due nomadi concedendo loro la prima pausa di un intero giorno di tutto il viaggio! Ebbene si, avvenne il miracolo, ci siamo finalmente fermati per due notti nello stesso posto (e abbiamo anche dormito in un letto vero!).
A onore della cronaca, abbiamo trovato solo Franca ma Nicola in sua rappresentanza ci ha comunque lasciato degni rappresentanti: monica e suo marito fabio, ma soprattutro tre incredibili personaggi, francesco, rachele e lorenzo, i loro tre irrefrenabili bambini! Ci siamo sentiti un pò in famiglia per 24 ore, ma poi é arrivato il momento di ripartire! 50 km dopo eravamo a marina di budoni. Alle 11.30 ci siamo arresi al grande caldo e ci siamo abbandonati al dolce cullare delle nostre amache nella pineta proprio a ridosso della spiaggia. Qui poi abbiamo deciso di passare anche la notte, per partire, questa mattina, alla volta di orosei, per poi raggiungere dorgali questa sera. Vi scriviamo dunque in una pausetta davanti al supermercato sponsor del nostro prossimo pranzetto. Dalla sardegna è tutto, buon Lucifero ai nostri lettori!!
P.s.: Cogliamo l'occasione, oggi, nel giorno della commemorazione di Don Cassol, per manifestare la nostra "vicinanza", se pur a km di distanza, a chi interverrá, ad Altamura, all'incontro dedicato alla sua figura. Un caldo saluto a tutti i rappresentanti della comunitá di Longarone, del Parco delle Dolomiti Bellunesi e della famiglia di Don Cassol.









La spiaggia di Palombaggio



Palombaggio




Un veliero nella notte stellata

Le bocche di Bonifacio

Icnusa: birra sarda

Il granito della Gallura

L'alba a Portisco

L'anno prossimo il Tour parte da Porto Vecchio

L'alba di Portisco 2