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martedì 18 ottobre 2011

Il sistema periodico

Il peggio che ci possa capitare è di assaggiare la carne dell'orso
(Ferro, da Il Sistema periodico, di Primo Levi)

"La facile cresta doveva essere facile, anzi elementare, d'estate, ma noi la trovammo in condizioni scomode. La roccia era bagnata sul versante al sole, e coperta di vetrato nero su quello in ombra; fra uno spuntone e l'altro c'erano sacche di neve fradicia dove si affondava fino alla cintura. Arrivammo in cima alle cinque, io tirando l'ala da far pena, Sandro in preda ad un'ilarità sinistra che io trovavo irritante.
- E per scendere?
- Per scendere vedremo, - rispose; ed aggiunse misteriosamente: - il peggio che ci possa capitare è di assaggiare la carne dell'orso -. Bene, la gustammo, la carne dell'orso, nel corso di quella notte che trovammo lunga. Scendemmo in due ore, malamente aiutati dalla corda, che era gelata: era diventato un maligno groviglio rigido che si agganciava a tutti gli spuntoni, e suonava sulla roccia come un cavo da teleferica. Alle sette eravamo in riva a un laghetto ghiacciato, ed era buio. Mangiammo il poco che ci avanzava, costruimmo un futile muretto a secco dalla parte del vento e ci mettemmo a dormire per terra, serrati l'uno contro l'altro. Era come se anche il tempo si fosse congelato; ci alzavamo ogni tanto in piedi per riattivare la circolazione, ed era sempre la stessa ora; il vento soffiava sempre, c'era sempre uno spettro di luna, sempre allo stesso punto del cielo, e davanti alla luna una cavalcata fantastica di nuvole stracciate, sempre uguale.
Ci eravamo tolti le scarpe, come descritto nei libri di Lammer cari a Sandro, e tenevamo i piedi nei sacchi; alla prima luce funerea, ci levammo con le membra intormentite e gli occhi spiritati per la veglia, la fame e la durezza del giaciglio: e trovammo le scarpe talmente gelate che suonavano come campane, e per infilarle dovemmo covarle come fanno le galline.
Ma tornammo a valle con i nostri mezzi, e al locandiere, che ci chiedeva ridacchiando come ce la eravamo passata, e intanto sogguardava i nostri visi stralunati, rispondemmo sfrontatamente che avevamo fatto un'ottima gita, pagammo il conto e ce ne andammo con dignità. Era questa, la carne dell'orso: ed ora che sono passati molti anni, rimpiango di averne mangiata poca, poiché, di tutto quanto la vita mi ha dato di buono, nulla ha avuto, neppure alla lontana, il sapore di quella carne, che è il sapore di essere forti e liberi, liberi anche di sbagliare, e padroni del proprio destino."

E' lo Stesso Levi a dirci chi era il suo impavido compagno: "[...]Sandro era Sandro Delmastro, il primo caduto del Comando Militare Piemontese del Partito d'Azione. Dopo pochi mesi di tensione estrema, nell'aprile del 1944 fu catturato dai fascisti, non si arrese e tentò la fuga dalla Casa Littoria di Cuneo. Fu ucciso, con una scarica di mitra alla nuca, da un mostruoso carnefice-bambino, uno di quelli sciagurati sgherri di quindici anni che la Repubblica di Salò aveva arruolato nei riformatori. Il suo corpo rimase a lungo abbandonato in mezzo al viale, perché i fascisti avevano vietato alla popolazione di dargli sepoltura.
Oggi so che è un'impresa senza speranza rivestire un uomo di parole, farlo rivivere in una pagina scritta: un uomo come Sandro in specie. Non era un uomo da raccontare né da fargli monumenti, lui che dei monumenti rideva: stava tutto nelle azioni, e, finite quelle, di lui non resta nulla; nulla se non parole, appunto."

Ho trovato queste notizie partendo dal brano che Filippo oggi mi ha chiesto di pubblicare sul nostro blog, e ho trovato anche una foto di Sandro Delmastro, sul blog di un suo pronipote, , Marco Delmastro, fisico delle particelle che lavora all'esperimento ATLAS al CERN di Ginevra e questo blog merita davvero una visita (perlomeno, io cercherò di andarlo a trovare, ogni tanto) perchè vi assicuro, non è riservato ai NERD sesto Dan, ma interessante per molti dei nostri cicloeroi, forse quelli un po' più concettuali, o quelli più riflessivi, o quelli "militanti" o quelli... insomma andateci e mi saprete dire!!!
Io, che forse non appartengo a nessuna di queste categorie ;), posso dire che intanto ho imparato due parole bellissime oggi: superluminale (velocità superluminale= più veloce della luce, da oggi la userò sempre!!) e BORBORIGMA (= rumore che si fa con lo stomaco quando si ha fame) e questa, per quanto mi riguarda, risulta essere la parola di massima utilità delle mie ore davanti al pc in ufficio!!

Spero di aver riempito di un contenuto interessante cinque minuti del vostro tempo davanti al pc, siamo sempre pronti a ricevere vostri commenti (e critiche!!) e non gettate la spugna: prestissimo vi arriveranno le nostre proposte d'autunno, CHE NON POTETE PERDERE, naturalmente!!!!

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