Percorso del Viaggio in bici - Estate 2013

dove sta pedalando Ciclomurgia??

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giovedì 15 agosto 2013

L'avventura continua: l'angelo mandato dal cielo si chiama Vincenzo Conte...alla seconda!

4. Risveglio sul Visitone, cervelli all'opera
La giornata comincia con l'interrogativo: "come si smonterà sto rocchetto?". Filippo si rivolge subito a Pasquale, ingegnere meccanico di Altamura, nostro vicino di accampamento. Pasquale si mostra subito disponibilissimo e soprattutto competente, e spiega a Filippo quale meccanismo dovrebbe tenere insieme i pezzi della ruotalibera. Filippo segue le indicazioni e riesce a smontare il rocchetto (speriamo si chiami così!!!) della ruota inviataci da Domenico per il tramite di Piera, la cosa sembra semplicissima!
Via con la ruota da sistemare: il meccanismo sembra molto più "inghignato" di come dovrebbe essere, partono i primi rosari. Al settimo Ave Maria, senza essere riuscito a sfilare i pignoni, Filippo decide di verificare la compatibilità del rocchetto con i nostri pignoni, e qui l'amara sorpresa: i pezzi non hanno niente a che vedere tra loro!
In fretta il pull di esperti si consulta sul da farsi: la soluzione è farsi accompagnare a San Severino Lucano da Piera -che era ormai sul punto di rirpartire per Tricarico- e una volta là, implorare qualcuno di venderci una ruota, anche se di una Graziella, pur di farci arrivare con Piripicchio al primo centro abitato dove avremmo poi potuto intervenire seriamente sul problema -ormai sfociato in tragedia.
Sulla strada Filippo si ferma da Franco, l'oste del Ristoro del Carbonaio, locanda mitica che ci aveva già risolto l'approviggionamento di vino e pane della sera precedente.
Franco dà delle ottime dritte: (cercate di mettervi seduti perchè la situazione si complica) a San Severino non esiste un negozio di biciclette, il più vicino è a Rotonda, ma il suocero del proprietario del negozio di Rotonda abita proprio ad un km dal Ristoro del Carbonaio, ed, essendo domenica, ci sarebbero state ottime possibilità che questi venisse a pranzo proprio a casa dei suoceri di lì a poco.
Cercano il numero del proprietario del negozio e lo chiamano. In effetti sarebbe andato a San Severino per le ore 14.00. Resta d'accordo con Filippo che gli avrebbe portato una ruota 26 (quindi più piccola di quella anteriore) pur di risolvere la situazione.
Il piano diabolico è questo: Marinella doveva cercare su al Visitone qualcuno con macchina abbastanza grande da caricarsi Piripicchio, borse, carrello e Marinella stessa per poi portarli al luogo dell'appuntamento con il proprietario del negozio di biciclette dove si sarebbe fatto trovare anche Filippo.
Passaggio trovato (grazie Paolo!!!!) e appuntamento confermato.
Nel frattempo Filippo, non convinto della soluzione della ruota 26, si fa accompagnare comunque nel centro di San Severino, comincia a interrogare tutti i passanti e, dopo una certa insistenza (non difficile da immaginare, conoscendo Filippo), riesce a strappare l'informazione chiave: il nostro salvatore si chiamerà Vincenzo Conte! Filippo viene condotto per stradine a casa di questo essere mitologico, il quale sembra essere l'unico in tutto il paese a capire qualcosa di biciclette e ad avere una ruota di bicicletta 28 in più. La ruota però  sta in un magazzino le cui chiavi ce le ha la figlia di Vincenzo che al mom ento sembra essere irreperibile. La caccia al tesoro di queste chiavi si protrae per un tempo indefinito finchè i nostri impavidi raggiungono il magazzino e Vincenzo tira fuori una ruota che vale più di Filippo, Marinella e Piripicchio messi insieme. Filippo suda freddo solo al pensiero della somma che Vincenzo di lì a poco gli avrebbe richiesto.Vincenzo lo liquida con un laconico: "poi me la riporti"!.
Filippo ancora incredulo chiama Marinella e accoglie di buon grado la proposta di tutto il gruppo di buttarla in caciara e di incontrarsi tutti al Ristoro del Carbonaro, che, alla peggio, di sicuro non sarebbero ripartiti con la pancia vuota!!
Filippo si mette alla ricerca di qualcuno che scenda dal paese  verso Viggianello e che lo lasci, 7 km più in là, alla locanda di Franco. Incredibilmente il paese, vista l'ora (le 13.00), sembra essersi trasformato nel far west e non c'è anima viva che passeggi per le strade. Filippo, sconsolato, s'incammina a piedi verso la sua meta, e una volta uscito dal paese una macchina lo avvicina e gli offre un passaggio: è Vincenzo Conte, cugino del primo Vincenzo Conte!!!!
A questo punto sarebbe più interessante concentrarsi sul menù piuttosto che sulla risoluzione dei problemi meccanici, ma non vogliamo annoiarvi parlandovi di pasta fresca ai funghi o al sugo di castrato...

Ripartiamo con tutta calma alla volta di Papasidero. Da questo momento in poi, non si sa quante volte ci siamo sentiti dire "da lì in poi è tutta discesa!!!", ma è il fino a "lì" che ci ha fregati!!!

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