Cari amici,
con il post di oggi vogliamo attirare la vostra attenzione su una questione per noi estremamente critica che crerdiamo interessi tutti. Non aderiamo a questa iniziativa solo per difendere il lavoro e il progetto che portiamo avanti con Ciclomurgia, ma perchè crediamo fermamente che non possiamo permettere che gli interessi privati dei grandi facciano si che si guardi a noi -intesi come persone, ma anche come territori- come soggetti da "spremere" in tutti i sensi. E' il momento di preoccuparci di sapere ed informare di come le speculazioni odierne ricadranno sul nostro -immediato- futuro.
Aggiungiamo il commento del comitato che ha organizzato la manifestazione http://www.sannicandro.org/notizie/ambiente/1512-a-monopoli-contro-le-trivellazioni-petrolifere
ci vediamo sabato! :)
«Denunciamo il reiterato tentativo di attacco al nostro territorio da parte di alcune multinazionali, nonostante
le numerose manifestazioni popolari e le dichiarazioni politiche e
istituzionali a tutti i livelli avvenute negli ultimi due anni.
E’ ormai bagaglio comune dell'intero mondo politico e
imprenditoriale pugliese l’affermazione di un modello di sviluppo
eco-sostenibile del nostro territorio ormai incompatibile, sul piano
politico, economico, sociale e culturale, con la logica della
"spremitura nera" dei nostri fondali. Un modello di sviluppo, per la
verità, di per sè già incompatibile con i livelli di degrado a cui altre
vecchie logiche industriali hanno da tempo sottoposto fin troppe aree
della Puglia.
Rigettiamo ogni formalismo giuridico-amministrativo, che tenda a
presentare come legittimo un percorso amministrativo fondato su
autorizzazioni ottenute senza il sostegno del territorio, imposto
dall’alto e da lontano, in linea con modelli di sviluppo anacronistici,
superati e inaccettabili.
I cittadini pugliesi, la società civile, le associazioni, i
sindacati, le imprese, le forze politiche le istituzioni locali e
regionali, sono tutti invitati ad attivarsi per dare vita a una grande
manifestazione in difesa del nostro territorio, che dica no alle
trivellazioni petrolifere, no a qualsiasi autorizzazione in tal senso,
sì alla rapida approvazione di una legge nazionale che vieti ogni
ulteriore impianto di estrazione petrolifera, sì a un accordo
transfrontaliero che impedisca l’installazione di piattaforme offshore
in tutto il Mare Adriatico».
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