Percorso del Viaggio in bici - Estate 2013

dove sta pedalando Ciclomurgia??

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martedì 20 agosto 2013

Rafting adventures

E vi avevamo lasciati sulla strada per Papasidero!


dal Ristoro del Carbonaio ci siamo incamminati (o inpedalati!) verso Viggianello con Antonio, un simpaticissimo ciclo-musicista che si è unito a noi per pranzo e per un tratto di strada fino alle porte di Rotonda.
Lungo la strada abbiamo consultato una serie di persone circa il percorso più facile che ci avrebbe portati a Papasidero. La promessa "è tutta discesa" riecheggiava nell'aria, nonostante ogni tanto si insinuasse l'infima minaccia del "dovete salire un pò, massimo 3 km".


Ai piedi di Laino Castello abbiamo iniziato i 3 km di salita più lunghi della nostra vita (per caso, avete notato che lo diciamo ogni volta che abbiamo affrontato una salita che non ci aspettavamo?!?), riuscendo a fare un solo km in venti minuti.
Intanto si faceva buio e Giulio di Rafting Lao ci stava aspettando...
Arrivati in cima a Laino Castello abbiamo cominciato a chiedere dove cominciasse l'agognata discesa, ma le facce confuse degli abitanti non promettevano niente di buono: "ragazzi, dovete prima scollinare, poi si che vi aspettano 17 km di sola discesa!".
Ha detto SCOLLINARE?!?! E già, era proprio così! Nelle retrovie si rumoreggia: "Ma Giulio non aveva detto che era disposto a venirci a prendere con furgone?!"
"Giammai!!" Si ode dalle prime file.
Intanto si continuava a pedalare (in salita) e le tenebre si abbassavano sugli impavidi pedalatori.
Finalmente è stato trovato un compromesso, quello di chiamare Giulio perchè ci venisse incontro per caricare sul furgone chi proprio non si sentiva più di pedalare.
Il dilemma, per chi aveva pedalato da Trani, diventava una questione d'onore, bisognava arrivare sul tirreno con le proprie gambe! Andrea, Marinella e Filippo continuano, in attesa di percorrere gli ultimi 200 mt di salita (percepiti 1 km... chissà dove starà la verità), a ruota seguono Angela, la nostra guerriera e Fulvio.
Marinella M. crolla addormentata nel furgone di Giulio, un pò di riposo dopo una giornata decisamente lunghissima.
I km in discesa sono interminabili, davanti a noi solo l'ombra delle montagne per km e km, nessuna illuminazione stradale, nessun segno di vita all'orizzonte. Solo sugli ultimi 2 km finalmente si scorge Papasidero, arriviamo e ci meritiamo una peroni "sudatissima".

La sorpresa più grande arriva però quando raggiungiamo l'area campeggio di Rafting Lao che è garantita la notte precedente o la notte successiva alla discesa sui gommoni. Oltre al fatto che l'area è super accogliente e dispone di una zona attrezzata con tanto di forno a legna e mega brace, quello che ci ha fatto pensare di essere in procinto di lasciare a Giulio i 50€ meglio spesi della nostra vita erano una cosa sola: LE DOCCE CALDE!!!
Dopo una settimana finalmente vedevamo una doccia vera!
A seguire friselline e peroni!
Buonanotte a tutti!

giovedì 15 agosto 2013

L'avventura continua: l'angelo mandato dal cielo si chiama Vincenzo Conte...alla seconda!

4. Risveglio sul Visitone, cervelli all'opera
La giornata comincia con l'interrogativo: "come si smonterà sto rocchetto?". Filippo si rivolge subito a Pasquale, ingegnere meccanico di Altamura, nostro vicino di accampamento. Pasquale si mostra subito disponibilissimo e soprattutto competente, e spiega a Filippo quale meccanismo dovrebbe tenere insieme i pezzi della ruotalibera. Filippo segue le indicazioni e riesce a smontare il rocchetto (speriamo si chiami così!!!) della ruota inviataci da Domenico per il tramite di Piera, la cosa sembra semplicissima!
Via con la ruota da sistemare: il meccanismo sembra molto più "inghignato" di come dovrebbe essere, partono i primi rosari. Al settimo Ave Maria, senza essere riuscito a sfilare i pignoni, Filippo decide di verificare la compatibilità del rocchetto con i nostri pignoni, e qui l'amara sorpresa: i pezzi non hanno niente a che vedere tra loro!
In fretta il pull di esperti si consulta sul da farsi: la soluzione è farsi accompagnare a San Severino Lucano da Piera -che era ormai sul punto di rirpartire per Tricarico- e una volta là, implorare qualcuno di venderci una ruota, anche se di una Graziella, pur di farci arrivare con Piripicchio al primo centro abitato dove avremmo poi potuto intervenire seriamente sul problema -ormai sfociato in tragedia.
Sulla strada Filippo si ferma da Franco, l'oste del Ristoro del Carbonaio, locanda mitica che ci aveva già risolto l'approviggionamento di vino e pane della sera precedente.
Franco dà delle ottime dritte: (cercate di mettervi seduti perchè la situazione si complica) a San Severino non esiste un negozio di biciclette, il più vicino è a Rotonda, ma il suocero del proprietario del negozio di Rotonda abita proprio ad un km dal Ristoro del Carbonaio, ed, essendo domenica, ci sarebbero state ottime possibilità che questi venisse a pranzo proprio a casa dei suoceri di lì a poco.
Cercano il numero del proprietario del negozio e lo chiamano. In effetti sarebbe andato a San Severino per le ore 14.00. Resta d'accordo con Filippo che gli avrebbe portato una ruota 26 (quindi più piccola di quella anteriore) pur di risolvere la situazione.
Il piano diabolico è questo: Marinella doveva cercare su al Visitone qualcuno con macchina abbastanza grande da caricarsi Piripicchio, borse, carrello e Marinella stessa per poi portarli al luogo dell'appuntamento con il proprietario del negozio di biciclette dove si sarebbe fatto trovare anche Filippo.
Passaggio trovato (grazie Paolo!!!!) e appuntamento confermato.
Nel frattempo Filippo, non convinto della soluzione della ruota 26, si fa accompagnare comunque nel centro di San Severino, comincia a interrogare tutti i passanti e, dopo una certa insistenza (non difficile da immaginare, conoscendo Filippo), riesce a strappare l'informazione chiave: il nostro salvatore si chiamerà Vincenzo Conte! Filippo viene condotto per stradine a casa di questo essere mitologico, il quale sembra essere l'unico in tutto il paese a capire qualcosa di biciclette e ad avere una ruota di bicicletta 28 in più. La ruota però  sta in un magazzino le cui chiavi ce le ha la figlia di Vincenzo che al mom ento sembra essere irreperibile. La caccia al tesoro di queste chiavi si protrae per un tempo indefinito finchè i nostri impavidi raggiungono il magazzino e Vincenzo tira fuori una ruota che vale più di Filippo, Marinella e Piripicchio messi insieme. Filippo suda freddo solo al pensiero della somma che Vincenzo di lì a poco gli avrebbe richiesto.Vincenzo lo liquida con un laconico: "poi me la riporti"!.
Filippo ancora incredulo chiama Marinella e accoglie di buon grado la proposta di tutto il gruppo di buttarla in caciara e di incontrarsi tutti al Ristoro del Carbonaro, che, alla peggio, di sicuro non sarebbero ripartiti con la pancia vuota!!
Filippo si mette alla ricerca di qualcuno che scenda dal paese  verso Viggianello e che lo lasci, 7 km più in là, alla locanda di Franco. Incredibilmente il paese, vista l'ora (le 13.00), sembra essersi trasformato nel far west e non c'è anima viva che passeggi per le strade. Filippo, sconsolato, s'incammina a piedi verso la sua meta, e una volta uscito dal paese una macchina lo avvicina e gli offre un passaggio: è Vincenzo Conte, cugino del primo Vincenzo Conte!!!!
A questo punto sarebbe più interessante concentrarsi sul menù piuttosto che sulla risoluzione dei problemi meccanici, ma non vogliamo annoiarvi parlandovi di pasta fresca ai funghi o al sugo di castrato...

Ripartiamo con tutta calma alla volta di Papasidero. Da questo momento in poi, non si sa quante volte ci siamo sentiti dire "da lì in poi è tutta discesa!!!", ma è il fino a "lì" che ci ha fregati!!!

martedì 13 agosto 2013

Still alive!!!

Se questo blog non è stato aggiornato è perchè negli ultimi giorni abbiamo vissuto incredibili avventure in sella ai nostri destrieri!!
Cominciamo col dirvi che ci troviamo a Papasidero e abbiamo appena finito di fare rafting con Rafting Lao (segnatevelo!!), ed ora stiamo pianificando la partenza per Cetraro. Per riassumere tutto quello che ci è successo finora divideremo il nostro post in piccoli paragrafi, così non vi perderete nei meantri dei nostri racconti!
1. Aliano- Roccanova
Dopo la visita nel centro storico di Aliano abbiamo goduto della discesa più bella affrontata fino a questo punto. Il paesaggio intorno a noi è caratterizzato da calanchi, mentre la strada scorre tra alberi e curve.
Arrivati nella valle ci tocca però ricominciare a salire: direzione Roccanova.
La salita è di circa 10 km, noi siamo un pò stanchi e non vediamo l'ora di arrivare, ma le indicazioni, degli indigeni, su un ipotetico posto dove accamparci per la notte sono , stranamente, discordanti. La soluzione scelta è quella di dormire in un giardino pubblico, senz'acqua e senza una fontana nei paraggi. Un signore impietosito dalla spedizione femminile (marinella e angela) per l'approvvigionamento idrico, ci riempie tutte le bottiglie  e ci spiega che le fontane sono state staccate perchè la gente faceva l'allacciamento domestico proprio da là!!Insomma su Roccanova nulla da dire se non che abbiamo attinto per la prima volta dalle scorte dei risotti Knorr in nostra dotazione!



2. Roccanova - Chiaromonte- Francavilla in Sinni - Bosco Magnano.
La comomitiva si allarga...
La mattina sveglia di buonora e partenza da Roccanova in direzione Chiaromonte, bella salitella, caffettino e discesa per Francavilla in Sinni.
Oh ciclisti che passate per queste terre, evitate questo infimo posto, dedito solo al consumo di carburante, alla coattaggine e al parcheggio abusivo.
Dopo mezzora di stop a Francavilla, infatti, cercando un posto dove consumare un frugale panino e della frutta, possibilmente all'ombra, ci viene indicata la villa comunale, luogo verso il quale ci dirigiamo con gran premura. All'ingresso della villa però un cartello avvertiva del divieto di introdurre biciclette, cerchiamo quindi un'informale auotizzazione da parte di un madonnaro che si trovava all'ingresso, avendo tutte le bici cariche di bagagli non volevamo lasciarle all'esterno e avremmo solo mangiato un panino prima di ripartire. Il madonnaro ci "autorizza" e ci posizioniamo su una panchina pronti ad addentare il pranzo, ma subito si presenta da noi un "tizio" in divisa da giardiniere, mandato da un altro tizio in divisa da "assessore" che ci intima di uscire immediatamente senza discutere.
mogi mogi ma anche un pò incazzati per l'atteggiamento dell'assessore che borbottava "ma vedi un pò a questi con le biciclette...", usciamo dalla villa comunale adiacente il palazzo del municipio in piena  ZTL dove le macchine erano parcheggiate ovunque in doppia e triplafila. Capiamo che l'inciviltà e l'atteggiamento mafioso la fanno da padrone in questo luogo, dopo che un altro "giardiniere", stizzito dalle nostre frasi in merito alla situazione (frasi comunque in italiano e politically correct) ci dice "ora state esagerando", io gli rispondo "esagerando per cosa??" e lui: "stai parlando male e troppo", ed io: "querelami se non ti sta bene ciò che dico", e lui: "io non ti querelo io ho altri modi per farti stare zitto..." insomma minacce degne di un boss. Insomma, schifati da tutto ciò, ci allontaniamo dall'abitato e andiamo a sbollire in direzione Località Sant Angelo, dove una fonte di acqua freschissima ci accoglie per dissetarci e dove, sotto una quercia plurisecolare, ci intratteniamo fino all'arrivo della super coppia Marinella e Francesco, che accompagnati in macchina dal padre di Francesco si uniscono all'Armata Brancaleone.


Tutti insieme, ci dirigiamo verso Bosco Magnano, sulla strada per San Severino Lucano. Dopo 12 km di salita un bagnetto sotto la cascata del torrente Peschiera, ci rinvigorisce, abbiniamo alla nuotatina un aperitivo a base di salame piccante e buon vino di produzione locale, comprato da una bancarella lì sulla strada, montiamo il campo base sotto una faggeta vicino un bellissimo fontanile ed è ormai già buio.



Nelle vicinanze  del campo base, risalendo sulla strada per circa 500 m troviamo una trattoria nella quale riusciamo a consumare una grigliata di carne prima che il diluvio si scateni...quando l'acqua comincia a cadere dal cielo, siamo già protetti nelle nostre tende (tutti tranne Fulvio e Angela...che hanno con la tenda un pò di problemi idrici...).

3. Bosco Magnano - San Severino Lucano - Località Visitone (Parco Nazionale del Pollino)
Dopo la piovosa notte, ci svegliamo un pò più tardi, anche perchè le previsioni del tempo ci rassicurano sul fatto che sarà una giornata coperta con qualche pioggerellina leggera, ma niente di che; ciò ci permetterà di poter pedalare anche nelle ore più calde, senza molto sforzo.
Dopo 6 km di salita raggiungiamo San Severino, pausa seconda colazione, approvvigionamento di cibo e ripartenza per Località Visitone, il luogo dove passeremo la notte, nel bel mezzo della montagna pronti a riempirci gli occhi di STELLE!!
Per nostra fortuna il cielo si mantiene nuvoloso ma ci grazia della pioggia.
Mentre si pedala verso la meta, in mezzo al nulla, circondati solo da verde paesaggi, mucche e cavalli liberi al pascolo TRACKKK, il rocchetto della ruota libera posteriore di Piripicchio (per chi non lo sapesse PIRIPICCHIO è il tandem di Marinella e Filippo) si spacca irrimediabilmente....
Cosa fare in una situazione del genere?? mancavano circa 4 km al bivacco per la notte, ma tornare indietro significava  farsene più di 10 in salita verso un'impossibile soluzione (a San Severino Lucano non c'è un negozio di biciclette), la nostra richiesta di aiuto ad una squadra di ciclisti di Irsina, che casualmente, con meccanici e furgone a seguito, si allenavano su per quelle salite, cade nel vuoto (questo rafforza quindi la mia convinzione che il ciclismo agonistico sia uno dei mali della nostra società contemporanea.... i cilisti sportivi, a volte, sono peggio dei peggiori automobilisti!!). Decidiamo quindi di chiamare una nostra amica Pierazza di Tricarico, e di chiederle di recarsi da Domenico, un cicilista di Tricarico che conosciamo perchè due anni fa ci ha aiutati in un altro cicloviaggio in Basilicata...per procurarmi il pezzo necessario e, se possibile portarcelo in mezzo ai monti ( considerando anche che il giorno dopo sarebbe stato Domenica, e che tutti i negozi qui in zona sarebbero stati chiusi)...Santa Pierazza acconsente, si reca da Domenico, me lo passa al telefono, e parlandoci cerco di spiegargli il problema e di quale pezzo di ricambio ho bisogno. Domenico mi dice che ha una ruota usata, con molti raggi rotti, ma dalla quale potrei staccare la "cassetta shimano" per provare a montarla sulla mia ruota posteriore....la soluzione mi sembra fattibile, saluto Domenico e spiego a Pierazza come raggiungerci per la notte...
un pò pedalando (con estreme difficoltà) e un pò spingendo, riusciamo a raggiungere gli altri che nel frattempo erano già arrivati al Vistone  e avevano già montato il campo base.
Appena arrivati, ci precipitiamo a far legna, Pierazza arriverà di li a poco, ma quando ormai le tenebre saranno calate, con un solo faro funzionante della macchina con il nostro pezzo di ricambio!!(che donna mitica!!) Facendo finta che nulla fosse successo, e rimandando al giorno dopo i lavori di ciclofficina, accendiamo un allegro fuocherello e passiamo un'allegra serata mangiando  pasta al pesto, capocollo locale e caciocavallo sciolto sul fuoco e spalmato sul pane (per chi è riuscito a scioglierlo!)...


giovedì 8 agosto 2013

Rettifica

Aliano è il paese di confino di carlo Levi e nn il paese natale...

...fidarsi è bene??

Dopo la doccia-show ci siamo concessi una cena da gran signori al ristorante Vecchio Palazzo dove Pasquale ci ha servito piatti succulenti preparati da sua madre: antipasto della casa del quale ancora ricordiamo la zuppa di fagioli e il salame fresco con uovo strapazzato, a seguire primi e secondi da guida michelin...siamo stati onorati della presenza di Piera, arrivata da Padova a Tricarico solo per noi...piú o meno!!
Nonostante i sogni particolarmente animati dovuti alla cena,il mattino seguente,alle sette eravamo giá pronti per lasciare Calle alla volta di Garaguso,  paesino del quale abbiamo già detto ciò che c'era da dire.
Passate le ore piú calde all' ombra di una  quercia, nel villino comunale, siamo ripartiti in direzione di un parco avventura nel bosco "poco dopo" Accettura...Secondo le indicazioni di un carabiniere (ecco perchè sui carabinieri si sprecano le barzellette..), insomma, potevamo arrivare al bosco dove avremmo dovuto pernottare senza salire nel paese di Accettura, ma rimanendovi al di sotto...SECONDO LUI...la verità è che sono stati 12 km di salita, passando obbligatoriamente da Accettura per accamparci in un altro boschetto (Bosco di Montepiano), altri 6 km -di salita- dopo Accettura... un posto con fontanile e vicino a una trattoria molto selvaggia "I piaceri dell'arrosto". Abbiamo colto questa occasione per inselvatichirci un po' di più affinando la tecnica di doccia nel fontanile ghiacciato e bidet nella foresta. L'approccio alla strada di questa mattina, però, ci ha ripagati delle sofferenze patite ieri: km e km di discesa nel bosco e pedalata leggera nella Fondovalle Sauro..."fondovalle",mai parola era risuonata tanto dolce alle nostre orecchie!!
Dopo esserci viziati così tanto, si é presentata ai nostri occhi la salita che ci avrebbe portati ad Aliano, paese natale di Carlo Levi, dove Cristo però non é arrivato dissuaso dalla pendenza delle vie di accesso!!! (Questa teoria ci é stata spiegata direttamente dagli autoctoni)
É proprio da Aliano che vi scriviamo, dove stiamo trascorrendo le ore più calde della giornata in compagnia di curiosi personaggi che, a turno, si avvicinano al nostro giaciglio pomeridiano chiedendoci opinioni sugli argomemti più disparati.C 'é da dire che la politca va per la maggiore e le idee sembrano abbastanza confuse...sarà forse colpa della festa reggae che ha animato il paese fino alle 4 di questa mattina??
L'ultima nota della giornata va dedicata a Fulvio, che, finalmente si é unito all'allegra brigata. Litri di sudore in piú bagneranno le strade della Basilicata... tra un pó ripartiremo, ma la nostra destinazione vi resterà ignota fino al prossimo post!!

Quanti siete? Dove andate? Un eurino!

Abbiamo lasciato in sospeso il racconto della serata e dell'allestimento del secondo campo base nella borgata Calle, nel comune di Tricarico.
Intanto va premesso che ci è stato consigliato di fermarci a Calle dagli abitanti di Irsina, ma una volta arrivati a Calle abbiamo scoperto che ci saremmo passati davanti semplicemente continuando a pedalare sulla bradanica senza.dover affrontare la deviazione infernale che ha visto inerpicarci su fino all'antica cittadina che -quasi- due volte vide cadere l'impavido Filippo. Se non avessimo affrontato queste sofferenze non avremmo saputo dell'esistenza di calle, del Ristorante Vecchio Palazzo e del mitico Pasquale. Il solito cane che si morde la coda,insomma...
Arrivati nella piazza principale -nonchè unica- di Calle abbiamo scoperto di essere attesi dagli avventori del bar che erano stati avvisati da ignoti del nostro arrivo! Ci hanno fatto piazzare le tende dove più ci piaceva e noi, dal dito, ci siamo presi tutto il braccio: abbiamo cominciato a lavare e stendere panni sulle giostrine dei bambini, e modello marines, abbiamo indossato i costumi e ci siamo lavati vaporizzandoci l'acqua addosso direttamente dal tubo del fontanile.....(to be continued..ora il cell si sta scaricando)..P.S. se andate a irsina nn perdetevi un caffè dalla simpaticissima zia angela al bar commercio, fermo agli anni 50.

mercoledì 7 agosto 2013

Garaguso, sulla strada per Accettura

Approdati a Garaguso,  paese di 1000 abitanti dove nn si vendono giornali e dove oggi c'è un matrimonio di un carabiniere al quale partecipa quasi tutto il paese, con tanto di sfilata per i vicoli e "processione" a seguito. Alla sala ricevimenti  sono state invitate soltanto 200 persone (1/5 del paese)...la signora di un baretto ci dice che di solito gli invitati sono 350-400, praticamente il paese si svuota, negozi chiusi e tutti a far festa. This is Basilicata...tra un pò vi raccontiamo il campo base di ieri sera...ora se famo due peroni e due cedrate + aperol.

martedì 6 agosto 2013

Dolcecanto in notturna...Irsina brucia!!

Ieri causa ritardo nella partenza dopo 60 km  siamo arrivati a Dolcecanto, intorno alle 22:00, un grazie a  Michele Capone dell' Agri Biologica delle Murge, che ha dato ristoro alle nostre stanche membra accogliendo noi e le nostre bici, il resto l'ha fatto l'immenso cielo stellato della murgia. Stamattina la sveglia ha squillato alle 6:00 ma evidentemente L'abbiamo lasciata squillare dato che siamo partiti ritorno alle 8:00 ( ok ma tra una cosa e l'altra siamo andati a dormire alle 00:30). Il tandem Piripicchio è tornato sul luogo del delitto, li dove Filippo  nel 2011 "cadde la prima volta"... e l'unica...sulla mortale salita per Irsina. Quest' anno la ciclo armata brancaleone ha conquistato l'ombra della piazzetta adiacente il belvedere intorno alle 13:00 (menú del giorno : melone, percoche e paninazzo!!). Anche quest'anno il sole, la salita e il peso di Piripicchio stavano per mandare in crisi  Filippo ma questa volta tutto è filato liscio (anche grazie ai santi che dalle macchine ci hanno dato acqua fresca per fare sbollire il cervello e le gole arse), la cicloguerriera Angela Ciocia ha tenuto alla grandissima ed Andrea si è aggiudicato il gran premio della montagna, arrivando per primo con un distacco di 50 minuti dal resto del gruppo...Nn so perchè questa città così sperduta e dura da raggjungere continua ad attirare le nostre ruote, sarà perchè nella fase di ascesa alla CicloVita Eterna prima di godere dell'ombra delle strade alberate del Pollino, occorre espiare le proprie colpe nel purgatorio della Basilicata piú arida...e i calanchi ci aspettano..

lunedì 5 agosto 2013

Stiamo ancora decidendo a che ora partire...


Care pedalatrici e cari pedalatori,
senza che neanche ce ne accorgessimo, è giunto il giorno della partenza, anche se non ne siamo così sicuri!
Quest'anno ci sono grandi novità per il nostro viaggio!
Le congiunture astrali ed economiche ci costringono a ridurre il campo di azione e i tempi di percorrenza, per cui la nostra avventura ci condurrà, per 15 giorni, attraverso la Basilicata, e la Calabria, passando per le dolomiti lucane, il parco Nazionale del Pollino per poi arrivare sulla costa tirrenica dove metteremo a bagno i piedi a Cetraro, dove due anni fa abbiamo lasciato il cuore!
La seconda novità è che quest'anno non saremo soli!!!!
A dividere sudore e sofferenza con noi, ci sono due temerari, uno addirittura raccattato dal profondo nord, speriamo che 15 gironi bastino ad interronirlo definitivamente.
I nostri compagni di viaggio sono Angela ed Andrea. Angela amica di Ciclomurgia da anni è la nostra esperta di piante, ci aiuterà a sopravvivere nella natura selvaggia (ha portato buste e buste di risotti liofilizzati); Andrea, direttamente da Bassano del Grappa,  è il nostro esperto di grappe e dintorni, ci aiuterà a sopravvivere nei momenti di grande sconforto.
Sembrerebbe inoltre che durante il nostro tragitto incontreremo e saremo raggiunti da altri impavidi, ma finchè non li vedremo con i nostri occhi, non ci crederemo, quindi non facciamo nomi! :)
Detto questo, è quasi giunta l'ora della partenza, e noi siamo in alto mare!
La prima tappa del nostro viaggio sarà Gravina in Puglia, dormiremo nella ormai familiare ed incantevole cornice di Dolcecanto (Camper stop Agribiologica delle Murge di Michele Capone) , passando, chiaramente per un saluto nella nostra Poggiorsini! :)

Da oggi, per i prossimi 15 giorni, potrete seguire in tempo reale in nostri spostamenti sia sul blog (sulla cartina ad inizio pagina) che sul sito (scorrendo in fondo alla home page), e leggere tutto quello che ci accadrà sul nostro diario virtuale: www.ciclomurgia.blogspot.com