Percorso del Viaggio in bici - Estate 2013

dove sta pedalando Ciclomurgia??

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venerdì 31 agosto 2012

L'arrivo

Con qualche giorno di ritardo vi comunichiamo che il 28 Agosto alle 20,00 siamo tornati nella nostra amata Trani, passando dalla nostra amata murgia....
Ma com'è andata l'ultima tappa??Tutto secondo i piani.
Lunedì 27 Agosto siamo arrivati in serata a Melfi dove grazie al Gruppo Scout Melfi I abbiamo avuto un tetto sopra la testa per riposare nella fresca notte lucana; la base scout, dove ci hanno ospitato  era al centro, vicinissima alla città vecchia, a due passi dalla trattoria nella quale ci siamo "tolti le pieghe",  come si suol dire (finalmente a prezzi onesti...Evviva la Basilicata!!).
Doveroso è per noi ringraziare anche Nicola del Gruppo Scout del Melfi II per il supporto e l'accoglienza.
La mattina del 28 Agosto siamo partiti molto presto per Spinazzola, che abbiamo raggiunto, dopo 50 km di pedalata, intorno alle 12,00 ( anche qui vento contrario...che te lo dico a fare?!?).
Il mitico Vincenzone, compagno di tante avventure montanare, accompagnato da Marco (writer della vecchia scuola, detto Kone) ci hanno raggiunto da Trani in macchina e, per sostenerci negli ultimi kilomentri, hanno caricato a bordo, come previsto,  il nostro bagaglio, in modo da farci viaggiare scarichi da Spinazzola a Trani.
Che emezione rivedere i volti di chi sappiamo che a distanza ha seguito il nostro viaggio e che bello rivedere la brulla e dorata murgia di fine estate.
Ripartiti Vincenzone e Marco, Io, Mary e Piripicchio, considerando le alte temperature, abbiamo deciso di schiacciare un sonnellino all'ombra sulle panchine della piazza principale di Spinazzola, per riprendere il viaggio intorno alle 16,00.
Un pugno allo stomaco ce l'ha dato la vista del Bosco di Acquatetta post incendio ( che possa andare a fuoco anche la casa del piromane o dei piromani che hanno fatto tutto ciò!!).
Il resto della pedalata verso Castel del Monte è stato condita da un crescendo di propositi per la serata: facciamo questo, facciamo quello, andiamo andiamo lì a salutare tizio e caio, poi mangiamo quest'altro....etc etc; in realtà, arrivati a Trani, nelle nostre testoline c'era solo IL MORBIDO LETTO DI CASA che ci aspettava...e così fu!
In questi giorni aspettatevi un altro post, ci sono ancora cose che non vi abbiamo raccontato...
La stagione autunnale di CicloMurgia sta per iniziare!!!tenetevi pronti, riscaldate i vostri muscoli e i vostri cuori, la murgia vi attende...e non solo!


Nella piazza principale di Melfi

Spinazzola

Lì in fondo....il costone murgiano!!
 
Nella murgia selvaggia

lunedì 27 agosto 2012

Stiamo arrivando

Rieccoci dopo due giorni. Arrivati a Civitavecchia abbiamo preso il regionale per Roma dove ci siamo fermati ricontrando vecchi amici. Stamattina alle 8,27 armati di santa pazienza abbiamo iniziato la prima parte del viaggio di ritorno...da Roma  a Melfi in regionale, con 4 cambi e tanto cattivo sangue...( le ferrovie dello stato sono un terno a Lotto e può capitare che il treno che parte da Roma, con il servizio di trasporto bici, in raltá nn abbia alcun vagone per il trasporto delle bici e che il capotreno dopo aver tentato di scaricare la colpa su di te e dopo aver capito di aver di fronte uno che nn si fa prendere in giro, giochi a scarica barile dando la colpa ad altri reparti delle fs e dicendo che nn vuole prendersi la responsabilità di caricare la bici sul treno fuori dagli appositi spazi....) ovvio che siamo riusciti a caricarla utilizzando la classica tecnica del buon viso a cattivo gioco :" signor capotreno, noi lo sappiamo che la colpa nn è la sua, bensí di tagli che l' azienda opera ai danni del servizio, ma si metta una mano sul cuore, come facciamo a tornare a casa?" Insomma un misto di pietismo, relismo e paraculismo per nn dirgli " cazzo facci entrare sto tandem nel treno perchè abbiamo pagato il biglietto e il problema nn è il nostro!!"
Naturalmente questa storia si è ripetuta per tutti i treni tranne che per l' ultimo, il potenza-melfi che in questo momento ci sta portando a destinazione.
Stanotte (ormai ieri notte) ci accamperemo in quel di Melfi  forse festeggeremo l' ultima tappa che domani ci porterà a Trani con una cena in trattoria (cosa che nn abbiamo mai fatto durante questo mese).
Domani (oggi) quindi, pedalata da Melfi a Trani passando per i territori della nostra amata murgia (Spinazzola, Poggiorsini, Corato o Andria)....questa volta il prode vincenzone ci verrà in soccorso dalle parti di spinazzola facendoci da ammiraglia e caricandosi il bagaglio in modo da farci pedalare gli ultimi 50 kilometri scarichi di un inutile fardello...a domani...

venerdì 24 agosto 2012

I luoghi dell'anima...


La pausa al campeggio sul passo Genna Silana è stata piacevolissima soprattuto grazie ad Andrea, che, con grande passione ci ha raccontato il suo territorio. Il parco  del gennargentu meriterà sicuramente una visita in futuro, con le infinite possibilità di escursioni che offre... ma alle 17.30 abbiamo dovuto lasciarlo alle nostre spalle e ci siamo avviati verso la meritata discesa...
da paurissima!! (a breve sul nostro canale di youtube caricheremo un video in merito e poi lo linkeremo qui sul blog) ci siamo fermati in quel di Lotzorai, anche perché era a pochissimo da Tortolì e si stava facendo buio. Come premio per gli 80 km giornalieri ci siamo concessi una notte in campeggio, la prima ed ultima da quando siamo in Sardegna. Il giorno successivo, il 23simo di viaggio, ci siamo diretti verso localitá San Vito, pronti all' ultima tappa (San Vito - Cagliari) prima del traghetto del rientro.
Lungo il pallosissimo tragitto, almeno per la prima parte, sulla nuova statale 125, ci siamo fermati a sbollire in una piccola cittadina dell' interno: Tertenia.
Intorno alle 13,30 la scena era quella classica della "controra" nostrana pugliese o se preferite dell' ora prevista per il duello a fuoco nei film western..insomma, nell' unica piazzetta del paese, c'eravamo solo io, Mary e Piripicchio parcheggiato all'ombra.
Noi eravamo sdraiati su due panchine, protetti da una palma. Nonostante cio l' aria era così calda da bruciare la pelle anche se il sole nn ci batteva su. Dopo aver aspettato che si riaprissero i negozi, abbiamo dato un seraggio al Movimento Centrale di Piripicchio ( questa é roba per tecnici) e, mentre stavamo lì lì per ripartire,  a Mary gli vien voglia di un caffè ed io mi faccio venir voglia di un latte e menta. Mary entra nel primo bar e sceglie proprio quello giusto...Partiamo col dire che il setting è anni 50 ( c'é anche la cabina del telefono pubblico vintage), il proprietario attempato come tutti i clienti sfoggia un sorriso smagliante e occhi blu come il
mare sardo, alla tv danno un film di Lino Banfi, e al banco ci sono personaggi degni di una canzone di De André; uno in particolare: barba bianca lunghissima, capelli lunghi con cappoletta da marinaio, maglietta a righe orizzontali bianca e nera, pantalone stretto e stivale di pelle nera a punta....io dico che assomigliava a un "Marx  Sardo", Mary l'ha subito battezzato il suo " Capitan Findus"!
Tutti parlano un idioma a noi incomprensibile se nn fosse altro per la velocitá dell' eloquio;
noi attacchiamo bottone con il proprietario  che ci spiega, tra le altre cose,  che la sua famiglia sono 4 generazioni che si avvicenda alla gestione del bar per un totale di 110 ANNI!!!
Possiamo affermare, senza poter essere smentiti, che questo é un pasoliniano "luogo dell'anima" (Felice tu avresti condiviso sicuramente) ed è l' incontro con questi uomini e con questi luoghi che dá valore ad un viaggio e alla vita.
Ripartiti verso San Vito abbiamo deciso di fermarci poco prima, a Villaputzu e più precisamente alla sua marina, Porto Corallo, dove ci era stato detto che un camper- stop avrebbe potuto accoglierci, anche se Piripicchio nn è un camper ;)))  e così é stato!!
Dopo una notte in pieno relax, stamattina, ci siamo svegliati alle 6,00 ( come nostra consuetudine ormai) e abbiamo pedalato per 75 km dei quali 25 in salita, 10 in discesa e il resto ( verso Cagliari) su un inferno di strada piatta a scorrimento veloce, con raffiche di vento bollente contrario (nella mia vita da ciclista avrò avuto il vento in poppa 2 volte in tutto)....nonostante questo abbiamo conquistato Cagliari alle 13,00 girato la cittá fino in cima (Cagliari si sviluppa in verticale) e in questo momento scriviamo dal traghetto che ci sta portando a Civitavecchia....

Il nostro "luogo dell'anima"

Piripicchio nei vicoli di Cagliari






This is love!





mercoledì 22 agosto 2012

La paura fa 40!

Dalla piazzola di un supermarket al cuore del Parco Nazionale del Gennargentu, il passo è breve, anzi non proprio, è a 1017 mt sul livello del mare... ma procediamo con ordine.
Ieri dopo aver trascorso 3  ore al mare, a Cala Ginepro, ci Siamo diretti ad Orosei. Arrivati lì intorno alle 7 ci siamo resi conto che era ormai troppo tardi per poter tentare la salita a Dorgali e quindi abbiamo chiesto ad un ciclista informazioni su dove poterci accampare gratuitamente ;)) ... Detto fatto, c'è stato indicata la località Osalla, a 3 km da Orosei, dove  all' Osalla Beach Garden, ci hanno consentito di piazzare la nostra tenda in una pinetina-parcheggio per le auto, un  posto tranquillissimo, molto più tranquillo di tanti campeggi, i bagni sempre aperti e le docce a gettoni hanno aggiunto alla location tutti i comfort di cui avevamo bisogno, meglio non ci poteva andare. Stamattina alzataccia alle 5,30, partenza per Dorgali intorno alle 6,30. 20 km in salita per poi affrontare da dorgali, i successivi venti fino al passo.
E tornando all'inizio di questo post, é proprio da qui che vi stiamo scrivendo, dal campeggio su a passo Silana, 1017 metri di altezza, il campeggio più alto di tutta la Sardegna. È ovvio che se siamo qui, significa che ci siamo saliti in bicicletta, abbiamo pedalato da zero metri a 1000 in una mattinata, 45 km di salita costante , venti dei quali (da Dorgali a passo Silano) su una strada panoramica dai paesaggi mozzafiato.
A Dorgali, a metà strada quindi, ci siamo resi conto che saremo arrivati in vetta nelle ore più calde della giornata ( le previsioni dicono che  oggi faranno 40 gradi) abbiamo deciso quindi di sforare il nostro budget quotidiano e di investire i nostri soldi nell'acquisto di due fantastici capellini....Ebbene si, solo oggi, dopo 22 giorni di viaggio ci rendiamo conto che non ci siamo portati capelli per proteggerci dal sole...cose che capitano...
Qui in vetta, Andrea, il gentilissimo proprietario del campeggio c'ha concesso di pranzare all' ombra, usufruendo anche della sua cucina quando la bomboletta del nostro fornellino è finita sul piú bello....succede sempre così!!!
Ora aspettiamo che il sole cali e poi ci avviamo verso Tortoli, di nuovo al mare, 40 chilometri... di discesa questa volta!!




Parco Nazionale del Gennargentu

Pranzo in vetta (Passo Silana)




Vista panoramica Parco Nazionale Gennargentu

Vista panoramica Parco Nazionale Gennargentu





Andrea: gestore del campeggio più alto di Sardegna


lunedì 20 agosto 2012

Le cose semplici...

Basta poco per essere felici: due alberelli che ti fanno ombra nella settimana che dicono essere la piú calda dell'estate, la tua bici appoggiata al tronco, mentre tu dondoli sull'amaca da viaggio che hai appena montato, guardando il mare cristallino della sardegna....l'unico modo per vincere la crisi é riscoprire il valore di ciò che nn costa nulla.
C'eravamo lasciati sulla strada per Bonifacio, beh, inutile specificare che l'abbiamo raggiunta, meno inutile forse sarà consigliarvi di andarla a visitate...se non ci siete già stati....un connubio stupendo tra questa insenatura che pare scavata nella friabile pietra dell'alta costa e la maestria costruttiva ed artistica dell'uomo, che é stato capace di arroccare una stupenda cittadina fortificata sulla cima della scogliera, a protezione del porto in basso. Tutto ti da di piratesco, l'atmosfera è piú "onesta" di quella di Porto Vecchio, certo,  anche qui, la ricchezza di yatcht da milioni di euro, grossi quanto traghetti , con la servitú a bordo che lucida continuamente ogni pomello di ottone é sotto gli occhi di tutti ( la sera sembra di essere allo zoo con i miliardari che cenano sulle barche ormeggiate e la gente che passeggia sul pontile e li fotografa), ma il fatto che la cittá vecchia sia staccata dal porto e che per raggiungerla devi salire "a piedi" fino a farti venire il fiatone, l'ha preservata forse dalla sfrenatissima ed eccessiva movida di altri posti. È così, dopo una scarpinata notturna per raggiungere la cittá vecchia, io e mary ci siamo trovati d'avanti ad uno spettacolo mozzafiato: dal belvedere che dá sul mare aperto, il nero della notte faceva da sfondo monocromo ad un enorme veliero, forse troppo grande per entrare in porto e quindi ancorato sotto un cielo infinito di stelle, e illuminato fino alla piú alta punta di ciascuno dei suoi tre alberi, da centinaia di lucine che, tutte insieme, creavano un bagliore diffuso intorno al veliero in grado di disegnarne il profilo sulla calma e oscura superfice dell'acqua. Un "quadro" che la fotocamera del mio cell non é stato in grado di immortalare, e che solo ai nostri occhi é riuscito a sfoggiare tutto il suo romantico splendore.
Abbiamo passeggiato nelle strette vie dell'antico borgo medievale, scoprendo tra la chiesa antica e i piccoli ristorantini colorati ed ammiccanti, la "solita" piazzetta con il campetto per le bocce. Anche questa sera la tensione era palpabile, si sfidavano giovani tanto sfrontati da pensare di poterla spuntare contro veterani (i genitori?!) che all'ultimo colpo piazzano il tiro millimetrico che spariglia tutto regalandogli la vittoria e lasciando, sul campo, lezioni di stile.
Il giorno dopo Bonifacio ci ha riservato l'ultima sorpresa mentre il nostro traghetto usciva dal porto:una cornice indimenticabile al nostro arrivederci alla Corsica, che subito voltate le spalle è diventato un "bentrovata Sardegna"!
Le coste sarde, infatti appaiono subito alla vista e si impongono con meravigliosi riflessi rosa dati dai blocchi di granito modellati dal vento e dall'acqua.
Questo spettacolo è stato ancora più visibile quando, una volta  a terra, siamo andati a Capo Testa, la punta piú a nord della sardegna.
Inutile dire quanto limpida e turchese sia l'acqua che bagna queste coste...
Dopo aver passato alcune ore a bagno a capo testa e aver provato la birra simbolo della sardegna (spiacenti, ma Ichnusa non riuscirà a soppiantare la nostra amata Pietra!), siamo partiti alla volta di Portisco, a due passi dalle coste più gossippate dell'estate, che noi abbiawmo chiaramente evitato (non si sa mai la prossima settimana ci saremmo potuti ritrovare su qualche copertina scandalistica...)
A portisco la "piccola", ma inspiegabilmente capillarmente distribuita su tutto il territorio nazionale, famiglia di marinella, ha i suoi emissari: zio nicola e zia franca che hanno accolto nella loro casetta al mare questi due nomadi concedendo loro la prima pausa di un intero giorno di tutto il viaggio! Ebbene si, avvenne il miracolo, ci siamo finalmente fermati per due notti nello stesso posto (e abbiamo anche dormito in un letto vero!).
A onore della cronaca, abbiamo trovato solo Franca ma Nicola in sua rappresentanza ci ha comunque lasciato degni rappresentanti: monica e suo marito fabio, ma soprattutro tre incredibili personaggi, francesco, rachele e lorenzo, i loro tre irrefrenabili bambini! Ci siamo sentiti un pò in famiglia per 24 ore, ma poi é arrivato il momento di ripartire! 50 km dopo eravamo a marina di budoni. Alle 11.30 ci siamo arresi al grande caldo e ci siamo abbandonati al dolce cullare delle nostre amache nella pineta proprio a ridosso della spiaggia. Qui poi abbiamo deciso di passare anche la notte, per partire, questa mattina, alla volta di orosei, per poi raggiungere dorgali questa sera. Vi scriviamo dunque in una pausetta davanti al supermercato sponsor del nostro prossimo pranzetto. Dalla sardegna è tutto, buon Lucifero ai nostri lettori!!
P.s.: Cogliamo l'occasione, oggi, nel giorno della commemorazione di Don Cassol, per manifestare la nostra "vicinanza", se pur a km di distanza, a chi interverrá, ad Altamura, all'incontro dedicato alla sua figura. Un caldo saluto a tutti i rappresentanti della comunitá di Longarone, del Parco delle Dolomiti Bellunesi e della famiglia di Don Cassol.









La spiaggia di Palombaggio



Palombaggio




Un veliero nella notte stellata

Le bocche di Bonifacio

Icnusa: birra sarda

Il granito della Gallura

L'alba a Portisco

L'anno prossimo il Tour parte da Porto Vecchio

L'alba di Portisco 2

venerdì 17 agosto 2012

Bon courage

E quando pensi che sia finita, è proprio allora che incomincia la salita... È così, ne siamo certi, Antonello Venditti era in Corsica quando ha composto questa canzone!!
Diciamolo subito, quando la Corsica è stata concepita, l'uomo se lo immaginavano già con un motore sotto il sedere!! E si, Bastia ci ha accolto con salitone da urlo (pazzesco, non siamo scesi a spingere piripicchio sulle dolomiti,ma qui si!) e il nostro giretto è continuato con saliscendi niente male. Ma andiamo con ordine.
Prima tappa: Bastia- S. Florent 24 km di passione! San florent è proprio dietro l'angolo, basta scavallare il monte e ci siamo. Lo facciamo sotto il solleone appena scesi dal traghetto. Una persona che ci incrocia sulla strada ci saluta dicendoci "bon courage", (speriamo si scriva così) e filippo capisce "bon voyage"... poi, dopo che ce lo siamo sentiti dire altre mille volte, finalmente abbiamo capito che vogliono solo dirci "ng vaul nu coreggie!"... tutto il mondo è paese, torniamo a dire!!
Fatto sta che Filippo inizialmente non ha preso la corsica con lo spirito giusto, si sa, lui è molto più italico di me, anzi il su o mondo é murgiacentrico, e durante questa prima scalata riesce a dire che in fondo questa corsica non é niente di speciale, la strada gli ricorda la sua amata murgia e che anzi, nei pressi del bosco scoparello si sta pure più freschi!!!! Grasse risate dalle retrovie di piripicchio...
Arrivati a s.florent troviamo subito un campeggio spartano che fa per noi, Kalliste, 9 euri a testa e passa la paura. A sera facciamo un giretto in paese, che sembra essere piccolo ma molto carino, peccato che non siamo riusciti a vederlo perché era totalmente offuscato dalle centinaia di ristoranti che occupano qualsiasi angolino di strada libero. La sensazione è di asfissia totale! Solo per una cosa che un rispetto sacrale: i campetti da bocce! Sembra essere lo sport nazionale e tutti ci giocano! Anche noi ci appassioniamo a vedere partite ultra avvincenti!
Seconda tappa: s. Florent - nonza- marina di Giottoni
Il nostro angolo di paradiso! Cominciamo il giro del dito andando nella direzione opposta a quella consueta: la scelta si è rivelata felice perché per fortuna ci siamo trovati lato monte su strade a strapiombo sul mare, senza alcuna protezione e continuamente battute da automobilisti... arditi! Nonza è un piccolo borgo bellissimo quasi interamente costruito con la pietra dai riflessi verdi che caratterizza tutta la montagna che costeggiamo. A nonza incintriamo 4 ciclisti italiani con i quali condividiamo una birretta: Pietra, la nostra nuova scoperta!! Da questo momento in poi scopriremo che la birra Pietra, birra corsa, costerà sempre di più di baretto in baretto e che una delle parole d'ordine della corsica è "interdict",vietato... vietato tutto! Mangiare un panino su una panchina, lasciare la bici in una piazzetta... interdict!!
Lasciamo nonza con l' intenzione di finire il lato ovest del dito, ma pochi km dopo scopriamo una baietta,marina di giottoni, che semmbra il paradiso terrestre... con tanto di pontile e doccette gratuite!! La situazione è troppo allettante, chiediamo alla titolare del bar e dell' hotel Marinella se possiamo montare la nostra tendina là, lei ci risponde che è vietato fare free camping, ma che nessuno chiamerà la police! Ci godiamo la baia e dormiamo nell'area adibita ai camper. Al mattino bagnetto e partenza....ma prima di mettersi in sella Filippo chiede alla proprietaria dell'hotel:"ma perchè l'ha chiamato Marinella?? É per caso il suo nome, o quello di sua figlia?" e lei, con grande romanticismo, risponde: "nn sapevamo come chiamarlo e gli abbiamo dato il nome della nostra commercialista."...tra noi e noi pensiamo.... " che tristezza..." ahah
Terza tappa: marina di giottoni - Bastia... gli amanti di Boris capiranno l' espressione "buscio di culo"!!! Scusatemi, ma meglio di così non potrei rendere l'idea! Il paesaggio è sempre paradisiaco, ma quanto si sale su queste coste!! Sosta per pranzo a macinaggio, niente di che, anzi non ci è piaciuta proprio anche perché l'unica rete wifi del paese è accessibile solo a chi ha una barca ormeggiata nel porto. Yuppi duh! Mangiamo e scappiamo da qui! Pedalatona di oltre 40 km fino a bastia, al campeggio piú spartano del mondo! Il nostro livello di selvaticità è ormai altissimo, eppure non ce l' abremmo mai fatta a fare la doccia scalzi in quei bagni, come abbiamo visto fare a moooolti rispettabili ospiti del campeggio! Vabbè forse al prossimo viaggio..
Quarta tappa: bastia - ghisonaccia. Lentissima agonia! Nulla da dire se non km e km di strada dritta che inspiegabilmente sale e scense modello san francisco. 90 infiniti km controvento. Unico sprazzo di felicità è stato dato dal pollo arrosto che ci siamo concessi in quanto ferragosto e che abbiamo mangiato con le mani sotto una minuscola tettoia sul mare e da due birre Pietra freschissime pagate 1,29 al supermercato contro i 4 euri del bar. Per questi attimi di felicità ringraziamo anche i mattia bazar con elettroshock che hanno accompagnato la nostra ripartenza un po'  brilla!
Ringraziamo anche manu chao, che, quando eravamo disperati nella nostra lotta contro il vento, per radio ci ha ricordato chr "le vent nous portera"... tacci tua, manu cha'!!
Ps. Forse non tutti sanno che il nostro piripicchio è dotato di sound system ultima generazione per allietare con musica da brivido le pedalate in salita e in discesa...
Dopo questa impresa ci siamo concessi il campeggio U casone... quando avrò una famiglia e vorrò trascorrere le mie vacanze ferma in un posto, ricordatemi di tornare qua, un inno alla quiete!
Quinta tappa: ghisonaccia -  porto vecchio
Altri km su km macinati lungo la costa! Per fortuna il paesaggio era certamente più piacevole di quello del giorno precedente. Unico momento da ricordare: filippo che manda a cagare la signorina della capitaneria di Porto di solenzara. Dopo giorni e giorni di simpatia da tutti i pori da parte dei corsi, filippo si è finalmente tolto un sassolino dalla scarpa. Il turista avventuriero non è ben voluto, il turista in bicicletta non è visto con simpatia (tranne un paio di eccezioni). Non c'è l'ombra di un solo servizio per i turisti in bici, l'unica cosa ben voluta è la carta di credito. Questa la nostra impressione, ovviamente assolutamente opinabile...
A sera finalmente arriviamo a porto vecchio, troviamo un campeggio subito fuori dalla città vecchia, montiamo la tenda -ormai siamo delle schegge!- ceniamo e facciamo una promenade nella città vecchia. Bellissima! Purtroppo anche qui bisogna sgomitare e farsi spazio tra i tavolini del ristorante, ma non potevamo certo aspettarci di meglio, il 16 di agosto!!
Sesta tappa: porto vecchio- bonifacio con sosta a palombaggia, una spiaggia con acqua cristallina ( vedi foto)....nella patria del  tutto interdict, capiamo che per i ricconi tutto è possibile: nella riserva naturale gli yatch attraccano quasi a riva, a fianco dei bagnanti e nn è proibito neanche far pagare una bottiglia d'acqua ( in mancanza di fontana pubblica...) 4 EURO!!!che ladri!!!
Ma di tutto questo, la splendida natura che fa da cornice, non ha colpe.
Eccoci qua quasi alla conclusione della nostra esperienza corsa. Stasera dovremmo arrivare a Bonifacio, che tutti dicono essere molto bella e intanto ci godiamo il mare cristallino di palombaggia.
Domani toccheremo nuovamente suolo italico e passeremo dall'orgoglio corso, all'orgoglio sardo... ognuno ha il movimento indipendentista che si merita!
Ultimo appunto sulla birra Pietra che da etichetta dice: è in Casstagniccia che la birra Pietra forgia il suo carattere. L'unione uica al mondo tra farina di castagne corse associate al malto, le dona la sua personalità eccezionale. (...) è molto fresca che la Pietra rivela tutta la sua generosità.
E noi sottoscriviamo in pieno!!!

Dall'alto di Nonza


Nonza

il centro di Nonza


La marina di Giottoni

La marina di Giottoni

La marina di Giottoni

La marina di Giottoni




Pietra: birra corsa.


mercoledì 15 agosto 2012

A volte ritornano...

Credevate fossimo spariti? E invece no! Buon ferragosto a tutti da un posto indecifrato tra Bastia e Bonifacio.Ebbene si, negli ultimi 3 giorni abbiamo fatto il giro del famoso "Dito" della Corsica, appena sbarcati a Bastia abbiamo affrontato il duro PASSO di montagna che ci ha portati a S. Florent , il giorno seguente abbiamo pedalato fino alla marina di Giottoni ( un posto fantastico) che ha accolto gratuitamente la nostra tendina.Il giorno dopo abbiamo concluso il giro del dito passando da Maccinaggio e tornando a Bastia ed oggi stiamo pedalando verso il sud. Dopo giorni di paesaggi mozzafiato su strade alte a strapiombo sul mare questa traversata verso il sud si sta rivelando anche peggio della ciclabile da Bolzano a Trento, se nn altro perchè questa nn è una ciclabile e  il vento contrario sotto il sole nn ti fa godere neanche la discesa! Ma cio che ci da forza è il fatto che sappiamo per certo di essere diretti in un posto bellissimo: la grande riserva naturale del Sud della Corsica.
Internet point nn se ne vedono, vi sto scrivendo dal cell scroccando la connessione da un bar...tutti i particolari sulle avventure CORSE ve li scriveremo nel prossimo post, per ora godetevi qualche foto.
P.s.messaggio privato per la famiglia:"finché marinella nn trova internet nn può ricaricare il cell!!"




































sabato 11 agosto 2012

Buon sangue, non mente!

Quello che stiamo per raccontarvi ha dell'incredibile! Mettetevi comodi e abbandonatevi al nostro racconto!
Stamattina abbiamo lasciato il nostro rifugio notturno,il parcheggio riservato ai camper, sotto gli occhi increduli del guardiano appena arrivato, il quale ha potuto solo ipotizzare che avessimo dormito lá, ma, si sa, in mancanza di prove, avremmo anche potuto essere i nipoti di Mubarak!!!
Siamo sgattaiolati via già proiettati verso la nostra nuova destinazione! In breve tempo abbiamo percorso i 7 km che ci separavano da peschiera del garda, passando davanti all'ingresso del celebre parco divertimenti dove, credeteci, c'erano già alcune auto gremite di bambini urlanti che attendevano l'apertura... intanto noi, da peschiera, abbiamo preso il primo dei cinque regionali che ci avrebbero portati a livorno. Vi risparmiamo epopea stazioni-treni-cambi-corse-scale e arriviamo nella città che a me (marinella) non puó non far pensare al mitico Ovosodo! Arrivati in toscana cerchiamo subito di capire comme raggiungere la corsica e troviamo un traghetto che salpa alle 19 per arrivare a Bastia alle 23. Grande indecisione sul da farsi soprattutto perchè così facendo ci saremmo dovuti cercare un campeggio nel pieno della notte,in Corsica. Vince la soluzione ricovero notturno in quel di Livorno!
Cominciamo a vagare per le strade della città in cerca dell'ufficio del turismo, quando passiamo davanti ad un negozietto che stanno inaugurando. Filippo chiede al signore seduto su una sedia sul marciapiede se ci sa dire la zona dei campeggi e lui, con un accento che non tradisce, coinvolge tutta la famiglia nel dibattito. Il risultato è che il signor Lorenzo e sua moglie, cinquantanni fa, hanno lasciato la loro Manfredonia per venire a Livorno e vivere di pesca. Nella discussione Anna, la nuora della simpatica coppia di Manfredonia, lancia lì la proposta di farci dormire sul peschereccio e chiama ad unirsi alla conversazione anche suo marito Dino, il proprietario della barca. Noi eravamo increduli di fronte alla disponibilità e generositá di questa famiglia, ma la prospettova di poter dormire sul peschereccio ci allettava ed affascinava tantissimo! Dino ci ha invitati nel negozio, ci ha presentato anche una delle sue figlie, Ilaria e... ci ha subito raccontato un sacco di cose! Una volta in barca, Dino ci ha anche spiegato tantissime cose sulla pesca che loro fanno e ci ha raccontato aneddoti sulla vita in mare. Noi non siamo riusciti a non fare mille domande immaginando chissà quali incredibili mondi popolati da sirene, tritoni, ma anche pirati e pesci parlanti... vabbè dai, forse abbiamo eagerato con la fantasia, ma eravamo troppo entusiasti di quello che ci stava accadendo! La coperta (si dice così?!) era davvero accogliente e comunque a noi che ultimamente abbiamo dormito un pò dappertutto, ci sembrava una suite super lusso, una vera e propria CAMERA CON VISTA! Ci siamo sistemati e e siamo andati a fare un giro per livorno: abbiamo salutato i 4 mori soggiogati da Ferdinando I de' Medici, abbiamo mangiato un panino incredibile da "la Borracciaia" (sottotitolo Da Giovanni) -lo raccomandiamo assolutamente- e fatto un giro nel quartiere "la Venezia" e poi fianalmente a nanna secondo i nostri soliti orari da Villa Arzilla(qualcuno se la ricorda??)!!
Livorno continuamente battuta da turisti, anche solo di passaggio, non è per niente rifinita e infiocchettata, è così come la vedi, genuina e verace. È il mare che detta le regole della città, tutto porta verso di lui e lo si respira dappertutto. Livorno ha le sue carte sporche e i suoi vicoletti bui, ma sono i luoghi con un po' di mistero a ispirare le storie piú belle, no?! Forse devo smettere di leggere Izzo e Camilleri...
Questa mattina prima di imbarcarci abbiamo fatto colazione con Dino e scambiato le ultime chiacchiere. Andiamo via felici per questo incontro, con lo stesso stato d'animo col quale abbiamo lasciato longarone e con la convinzione che solo le persone rendono i luoghi "posti del cuore".
Cari Dino, Anna, e la vostra famiglia, speriamo davvero di poter ricambiare la vostra generositá e fiducia. Un abbraccio , Marinella e Filippo


Un PIRIPICCHIO a bordo




sotto coperta si sta freschi

IDEA: il peschereccio più comodo di Livorno


Dino, Anna e i nonni...forza Livorno e forza Manfredonia!